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Una vacanza a Palermo? Ecco cosa consiglia il Financial Times

Ovviamente una vespa ci deve essere sempre

 

Citando Oscar Wilde che la considerava “la città posta nella miglior situazione del mondo“, il Financial Times ha dedicato un lungo articolo a Palermo. È descritta come una città difficile da scoprire, ma che ha affascinato personaggi importanti: da Wagner – che qui ha scritto il suo “Parsifal” – fino all’artista Jenny Saville, che pochi anni fa ha aperto a Palermo il suo studio in un palazzo del diciottesimo secolo. Tralasciando le tante dichiarazioni e i commenti dei negozianti che avranno ubriacato di parole l’autrice dell’articolo, due cose hanno colpito la giornalista inglese Emily Mullan: il cibo e l’arte.

Partiamo dal primo: la giornata deve assolutamente iniziare facendo colazione con una brioche farcita con il gelato o con la granita. Dal momento che non si ha la possibilità di mangiare il cibo veramente casalingo – il cosiddetto “food a casa, prepared by Mamma” – la Mullan cita diversi ristoranti: il Branciforte, vicino all’omonimo palazzo, il ristorante Ferro di piazza Sant’Onofrio, il Gagini in via Cassari o il Bisso Bistrot, diventato per la città un simbolo della lotta contro il pizzo. Non deve mancare un aperitivo all’Enoteca Vino Veritas o all’Oika Bar. E non rinunciate a un negroni fronte mare sulla terrazza del Grand Hotel Villa Igiea.

 

Villa Tosca

 

Poi, l’arte: come Vienna o Parigi, Palermo è una città art nouveau e, per conoscerla realmente, è necessario visitare la Villa Tosca, oppure passeggiare in via della Libertà per vedere il Teatro Politeama – sede dell’Orchestra di Sicilia – e scoprire i vicoli più nascosti dei quartieri Vucciria e Capo. Fatevi un giro nel rione Kalasa e visitate il Palazzo Abatellis che al suo interno ha la Galleria Regionale della Sicilia, giunta quest’anno al suo sessantunesimo anniversario. Poi, il Teatro Ditirammu con il suo cortile barocco, l’arte bizantina e moresca della Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio – nota ai più come Martorana – fino ad arrivare agli edifici dell’era fascista, come l’ufficio postale dell’architetto Angiolo Mazzoni.

 

Il mercato nel quartiere Vucciria

 

Insomma, l’articolo ci riporta una persona completamente catturata dalla città, a suo avviso una delle più affascinanti d’Italia. Poco importa se descrive gli interni del Palazzo Branciforte citando Harry Potter, sempre meglio di come ci vedono quelli di Buzzfeed. La guida è piuttosto approfondita e consiglia, oltre ai posti dove mangiare, anche dove dormire e diverse gallerie d’arte.

Sandro Giorello

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