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Home Art

La vera traccia nascosta di un disco è la sua copertina

by Luca Comino
04/05/2016
in Art
0
Matthew Jacobson
Matthew Jacobson
.

 

Lo scorso giovedì 21 aprile, il posto migliore per l’aperitivo a Milano erano gli uffici italiani di DigitasLBi, l’agenzia per un mondo digitale del gruppo Publicis e riserva naturale di unicorni. Dalle 18.30 infatti era possibile partecipare all’evento Designing For Squares con Matthew Jacobson, uno che ha capito tutto: infatti non solo è Global Executive Design Director proprio di DigitasLBi, ma in più fa anche qualcosa di davvero interessante, cioè progetta e disegna copertine, poster e altre cose parecchio folli per musicisti come Jack White, Beck, Jerry Lee Lewis e gli Spoon.

E, come si dice, molti altri.

 

Matthew Jacobson
.

 

Io c’ero, mi sono emozionato (ok, c’entra anche il fatto che verso le 19, cioè nel cuore della presentazione, è arrivata sui social la notizia della morte di Prince e questo per me è stato un brutto colpo ma avere qualcosa su cui concentrarmi mi ha aiutato), dicevo, c’ero e proverò quindi a far capire a quelli che invece erano altrove cosa si sono persi.

 

Matthew Jacobson Jack White
Jack White
Spoon They Want My Soul
Spoon Playing Cards
The Black Belles Blacklight
Jack White

 

Per circa un’ora e mezza, Matthew Jacobson ha fatto andare una playlist di idee, design fantastici e aneddoti che hanno messo bene in chiaro due cose secondo me molto importanti e collegate: l’importanza di fare qualcosa che davvero si ama e il fatto che non esiste lavoro troppo semplice o con troppo poco budget. I limiti servono proprio per trovare un’idea migliore.

Qualche esempio? Dovendo fare una compilation con i pezzi più significativi di una piccola etichetta indipendente con tantissimi brani e volendo realizzarla in vinile è impossibile farli stare tutti su un unico disco. Allo stesso modo è troppo costoso realizzare un doppio o triplo album. La soluzione è ovvia: realizzare il primo disco a 3RPM. Per capirsi, i dischi sono a 33RPM (revolutions per minute, ovvero giri al minuto), 45RPM e, una volta, anche a 78RPM. Un disco a 3RPM è cioè un disco che gira lentissimo e quindi può contenere molta più musica. Non ci sono apparecchi in grado di suonarlo, è vero… ma basta rallentare il disco con le mani, come farebbe un DJ.

 

Jack White matthew jacobson
.

 

Oppure quella volta che, per un concerto di Jack White a Las Vegas, Matthew ha realizzato quello che molti giudicano “The coolest gig poster ever designed“. L’immagine è una slot-machine vecchio stile e ogni poster aveva una diversa combinazione di simboli nascosta sotto una classica vernice gratta e vinci, con veri premi in palio. Date un’occhiata su eBay: uno di quei poster oggi vale parecchie centinaia di dollari.

E poi tantissime copertine, grafiche, fotografiche, psichedeliche, elaborate o semplicissime: il racconto della loro genesi ha gettato un po’ di luce sulla sensazione che conoscono bene tutti quelli che hanno passato ore a flippare tra i rack dei CD e dei vinili dei negozi di dischi della propria città. Quel mix di pura possibilità regalata della cover e di immediata e totale soddisfazione promessa della musica contenuta dentro. Una tensione che, quando il designer ha fatto bene il suo lavoro, non si allenta mai: la copertina continua a far sognare e a far venire voglia di cercare le risposte nella musica, anche dopo anni.

 

Spoon They Want My Soul matthew jacobson
.

 

Insomma, come un brano in più, una hidden track senza la quale la musica non sarebbe completa. Ma come sarà la cover del futuro? Matthew Jacobson ha diverse idee a riguardo. Anzitutto, ha fatto notare una tendenza che si afferma sempre di più nell’era dello streaming: copertine senza testo.

Perché tanto nome dell’artista e titolo dell’album sono sempre presenti nell’interfaccia digitale vicino al visual. E questo potrebbe aprire la strada a copertine pensate fin dall’inizio come video o animazioni. Un trend che non si è ancora affermato del tutto, ma che, appena lo farà, offrirà nuove possibilità ai designer e nuovi sogni a chi ama la musica.

Tags: grafica
Luca Comino

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