Ambiente

Too Good To Go & Carlo Cracco contro gli sprechi

Dall’alta cucina fino ai fornelli di casa, il cibo non si butta: da questo presupposto è partita lo scorso anno, in occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sulle Perdite Alimentari, la campagna di sensibilizzazione promossa da Too Good To Go, app nata nel 2015 in Danimarca per combattere gli sprechi ed ora presente in 17 Paesi Europei. Project Drawdown, il centro di ricerca che ha l’obiettivo di portare il pianeta al punto in cui le emissioni di gas serra si stabilizzeranno e inizieranno a scendere invece che a salire, ha individuato che ridurre lo spreco alimentare può essere la soluzione n.1 per contrastare il cambiamento climatico. La produzione e il consumo del cibo, e quindi a maggior ragione il suo spreco, che comporta un ulteriore impiego di risorse, sono tra le maggiori cause di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

Attraverso un video ironico, realizzato presso il suo ristorante sui navigli, Carlo Cracco sottolinea quanto il vero valore del cibo”, sia quantificabile – anche e soprattutto – nel suo impatto ambientale. Mostrando ai propri clienti il conto delle CO2 e degli alimenti, lo chef rende chiaro agli ospiti e agli spettatori l’importanza di consapevolizzarsi su quello che comporta, in termini di risorse ed emissioni, ciò che ogni giorno viene portato in tavola e, di conseguenza, quanto sia fondamentale eliminare le emissioni di gas effetto serra dovute proprio allo spreco alimentare.

Insieme al nuovo volto di Dinner Club, sono scesi in campo molti altri fenomeni della ristorazione italiana –Claudio Sadler (Ristorante Sadler), Eugenio Boer (Ristorante Bu:r) e Marco Ambrosino (28 Posti) a Milano, Cristina Bowerman (Glass Hostaria) e Niko Romito e Gaia Giordano (Spazio Bar e Cucina) a Roma, Davide Caranchini (Ristorante Materia) a Cernobbio e Alessandro Ingiulla (Sapio Restaurant) a Catania – che, oltre ad aver realizzato delle “Chef Box” speciali, le quali, a differenza delle Magic Box Too Good To Go classiche, conterranno un vero e proprio piatto anti-spreco accompagnato dal conteggio delle CO2e emesse dai vari alimenti. L’obiettivo è sensibilizzare il consumatore sull’impatto che anche le piccole azioni, come appunto quella di “salvare” e non sprecare un piatto, possono avere per il nostro pianeta.

Molti dei piatti della tradizione italiana sono nati riciclando gli scarti in un epoca in cui, ottimizzare le materia, era realmente questione di vita o di morte. E allora da buoni italiani, perché non dovremmo rispettare la tradizione. Prestando solamente un po’ più di attenzione in cucina possiamo creare nuovi piatti, divertirci e fare bene all’ambiente. I cambiamenti più grandi spesso avvengono dall’azioni più piccole. Lo insegnano i grandi chef.

Marco Beltramelli

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