Attraverso un video ironico, realizzato presso il suo ristorante sui navigli, Carlo Cracco sottolinea quanto “il vero valore del cibo”, sia quantificabile – anche e soprattutto – nel suo impatto ambientale. Mostrando ai propri clienti il conto delle CO2 e degli alimenti, lo chef rende chiaro agli ospiti e agli spettatori l’importanza di consapevolizzarsi su quello che comporta, in termini di risorse ed emissioni, ciò che ogni giorno viene portato in tavola e, di conseguenza, quanto sia fondamentale eliminare le emissioni di gas effetto serra dovute proprio allo spreco alimentare.
Insieme al nuovo volto di Dinner Club, sono scesi in campo molti altri fenomeni della ristorazione italiana –Claudio Sadler (Ristorante Sadler), Eugenio Boer (Ristorante Bu:r) e Marco Ambrosino (28 Posti) a Milano, Cristina Bowerman (Glass Hostaria) e Niko Romito e Gaia Giordano (Spazio Bar e Cucina) a Roma, Davide Caranchini (Ristorante Materia) a Cernobbio e Alessandro Ingiulla (Sapio Restaurant) a Catania – che, oltre ad aver realizzato delle “Chef Box” speciali, le quali, a differenza delle Magic Box Too Good To Go classiche, conterranno un vero e proprio piatto anti-spreco accompagnato dal conteggio delle CO2e emesse dai vari alimenti. L’obiettivo è sensibilizzare il consumatore sull’impatto che anche le piccole azioni, come appunto quella di “salvare” e non sprecare un piatto, possono avere per il nostro pianeta.
Molti dei piatti della tradizione italiana sono nati riciclando gli scarti in un epoca in cui, ottimizzare le materia, era realmente questione di vita o di morte. E allora da buoni italiani, perché non dovremmo rispettare la tradizione. Prestando solamente un po’ più di attenzione in cucina possiamo creare nuovi piatti, divertirci e fare bene all’ambiente. I cambiamenti più grandi spesso avvengono dall’azioni più piccole. Lo insegnano i grandi chef.