La storia di Andrea, il protagonista che dà il titolo al libro, è tormentata. È il proprietario di un bar nella periferia di Bologna, che occupa tutta la sua vita. Una volta era di suo padre, ma ora è invecchiato e l’ha lasciato al figlio, un ragazzo all’apparenza normale con un dolore dentro che lo mangia dentro. Il bar, storicamente centro nevralgico del paese reale in Italia, non lo aiuta di certo: le persone entrano, gli spiattellano i propri problemi e tutti vogliono avere ragione, come se il bar stesso fosse l’appendice dei social.
Una finestra “privilegiata” su un’Italia in cui Andrea non si riconosce più, fatta di qualunquismo, razzismo e caccia alle streghe. Lui vorrebbe scappare, ma qualcosa lo tiene legato a quel luogo e quel qualcosa, che non sveliamo per non incorrere nel temibile spoiler, lo farà andare fuori di testa.
Andrea è un fumetto sbilanciato, proprio come la personalità del suo protagonista. I disegni di Luca Genovese (Luigi Tenco. Una voce fuori campo, BETA) sono sghembi e insieme particolareggiati, l’unico colore presente oltre il bianco e nero è il blu che gli conferisce un aspetto glaciale, freddo com’è diventato il cuore del suo protagonista. I testi (curati da Bebo [Alberto Guidetti]) contengono un sacco di spunti sociali e insieme intimi su cui riflettere, per una moderna storia di ordinaria follia, aggiornata all’epoca in cui uno vale uno e tutti pretendono di prendere parola su tutto, col risultato di incrementare l’odio e la confusione. Un mezzo per conoscere il lato meno divertito e più impegnato de Lo Stato Sociale, che chi conosce da tempo sa bene essere parte integrante del progetto.
Andrea – Lo Stato Sociale/Luca Genovese
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