Art
di Simone Stefanini 24 Aprile 2018

Pennarelli, storie da raccontare e DIY: l’arte di Eliana Albertini

Conosciamo meglio Eliana Albertini, che già a 5 anni realizzava autoproduzioni, che illustra, pubblica graphic novel e che troveremo al MI AMI Festival in veste di reporter a fumetti

© Eliana Albertini  © Eliana Albertini

 

Eliana Albertini è un’illustratrice e fumettista nata ad Adria (RO) nel 1992. È diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ma realizza autoproduzioni dall’età di 5 anni. Una bambina prodigio del DIY, praticamente. Nel 2014 è una delle fondatrici del collettivo Blanca, la cui missione è quella di divulgare storie per bambini. Ha collaborato con case editrici, riviste, fanzine, e piattaforme online. Nel 2017 è uscito il suo primo libro a fumetti edito da BeccoGiallo, Luigi Meneghello, apprendista italiano.

Il 25 e 26 maggio farà il report a fumetti del MI AMI Festival a Milano. L’abbiamo intervistata per conoscerla meglio.

 

Chi sei, quanti anni hai, da dove vieni?
Mi chiamo Eliana, ho 26 anni, sono nata in provincia di Rovigo e ho vissuto in un piccolo paese disperso fra i rami del delta del Po. Non ho nomi d’arte perché il mio è già abbastanza difficile da ricordare, ma una volta mi hanno chiamata Eliananas e da allora vorrei metterlo nella carta d’identità.

Dove sei adesso?
Dopo aver vissuto cinque anni a Bologna sono tornata nel mio paese natale, per portare avanti dei progetti. Una specie di residenza d’artista. Amo Bologna e medito di tornarci, ma non do niente per scontato. La verità è che medito tante cose.

La prima cosa che hai disegnato e l’ultima?
L’ultima cosa che ho disegnato sono una serie di disegni a pennarello, fatti per esprimere delle sensazioni brutte che ho dovuto trasferire dal corpo alla carta, per liberarmene. E chiuderle in un cassetto. La prima cosa che ho disegnato… credo una serie di disegni a pennarello. Sul muro.

© Eliana Albertini  © Eliana Albertini

 

Hai dei rituali prima di metterti al lavoro e dopo aver finito?
Niente di particolare o esoterico (anche se mi piacerebbe). Devo solo mettere in ordine tutto, dalla scrivania al pavimento spazzato. Alla fine devo assolutamente sbloccare tutti i punti del corpo che si sono annodati stando ricurva sulla scrivania (si, mi immagino sempre così), quindi mi dedico a dell’esercizio fisico o a delle passeggiate. Quando non sono soddisfatta di quello che sto facendo le passeggiate sono lunghiiiiiiiiissime.

Qual è la tua tecnica preferita e perché?
Non ho una tecnica preferita, ne ho cambiate molte. Sento sempre l’esigenza di usare la tecnica come un mezzo per accentuare il messaggio, quindi ogni volta cerco quella giusta. Ho usato più di tutto il resto le matite colorate perché per un periodo mi hanno aiutata a comunicare meglio delle cose, ma adesso forse non è più così. Ho sempre invidiato un po’ chi riesce a gestire ogni cosa con una chiave personale, ma per me, per ora, è ancora impossibile.

 

© Eliana Albertini  © Eliana Albertini

 

Qual è l’errore che un artista non dovrebbe mai commettere?
Essere pigri e non rifare quando una cosa è venuta male, malissimo. Ovviamente un altro errore è quello di buttare gli scarti.

Che rapporto hai con le tue opere? Le vendi senza problemi o fai fatica a staccarti?
Non ho mai venduto dei disegni originali, ma sto cercando di abituarmi all’idea. Magari potrei cominciare da quelli dell’asilo, visto che li ho tenuti TUTTI.

Per saperne di più, visitate il suo Tumblr.

 

Luigi Meneghello. Apprendista italiano, di Eliana Albertini

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