Le facce e le storie dei migranti che sbarcarono a Ellis Island

Un gruppo di migranti turchi, 1902 – 1913

 

Quello dei migranti è uno dei temi più attuali degli ultimi anni. Su Dailybest l’abbiamo visto da più angolazioni, sia attraverso il lavoro di molti artisti – dalle installazioni di Ai Weiwei, fino ai murales di Banksy o alle bellissime sculture subacquee di Jason deCaires Taylor – sia tramite le tante iniziative benefiche.

La New York Public Library ha da poco pubblicato un’interessante collezione di foto scattate tra il 1906 e 1914 da Augustus Sherman interamente dedicata a tutte quelle persone che approdavano ad Ellis Island nella speranza di poter entrare in America. Dalla fine dell’800 fino alla metà degli anni ’50, Ellis Island è stato uno dei porti più attivi del mondo: ha accolto decine di milioni di migranti che vedevano nell’America l’unica possibilità di trovare lavoro.

 

 

Il 1907 fu l’anno in cui si registrò il più alto picco di arrivi: più di un milione di persone, di cui quasi 12.000 registrate solo nel mese di aprile. Provenivano dalle nazionalità più diverse e, in particolare, dall’Irlanda, dal Regno Unito, dalla Germania, dall’Austria, dall’Italia e dalla Russia. Inizialmente solo il 2% veniva rimandato a casa, spesso le persone venivano direttamente esaminate sulla nave e le più povere venivano trattenute sull’isola per altri tipi controlli medici.

Dal 1917 in poi vennero introdotte delle norme più rigide per limitare tali flussi migratori, istituendo dei test per valutare il livello di istruzione e, dal 1924, vennero approvare delle quote che indicavano quante persone potevano essere accolte in base al paese di provenienza.

 

Una delle tante sale d’attesa per migranti

 

Durante queste fasi – dal controllo iniziale dei documenti fino a tutti gli esami medici necessari che ogni migrante doveva passare – Sherman immortalava le persone con ritratti fotografici decisamente affascinanti. Possiamo vedere queste persone, spesso vestite secondo le proprie tradizioni popolari, mettersi in posa assumendo un tono elegante e al tempo stesso sicuro, ben distante dalla situazione reale che stavano vivendo.

 

Un gruppo di zingari ungheresi, 1902

 

È come se queste foto ridessero un secolo dopo dignità a persone che in quel momento la vedevano negata, e avrebbero impiegato anni e anni per ambientarsi in un mondo, all’epoca davvero nuovo, come potevano essere gli Stati Uniti d’America del tempo. Quando la Dichiarazione d’Indipendenza del 4 luglio 1776 aveva poco più che un secolo di vita.

 

[via openculture.com]

Sandro Giorello

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