Una vicenda di violenza giovanile ha scosso la zona di Corso Buenos Aires, a Milano, nella serata di domenica 21 dicembre.
Un ragazzo di 15 anni è stato vittima di un grave episodio di rapina e aggressione, che lo ha visto circondato e minacciato da un gruppo di coetanei e giovani adulti. L’intervento tempestivo del padre, che ha ricevuto una chiamata disperata dal figlio, ha permesso di evitare conseguenze ancora più gravi.
Aggressione e rapina in zona Buenos Aires
Il ragazzo, secondo le testimonianze raccolte, è stato bloccato da un gruppo composto da quattro persone: un ventenne di origini tunisine e tre minorenni, due stranieri e una ragazza italiana. I quattro, tutti residenti in provincia di Bergamo, hanno sottratto al giovane non solo il portafogli e il telefono cellulare, ma anche scarpe e giubbotto, lasciandolo in una condizione di totale vulnerabilità.
La dinamica dell’aggressione è stata particolarmente cruenta e prolungata: il 15enne è stato trattenuto contro la sua volontà per circa un’ora, durante la quale è stato costretto a recarsi a un bancomat per prelevare denaro. La carta di pagamento del ragazzo risultava però priva di fondi, e solo grazie alla sua prontezza nel contattare il padre è scattato l’allarme.

L’allarme lanciato dal genitore ha permesso ai Carabinieri di intervenire rapidamente. Sono stati arrestati il ventenne e i tre minorenni, che ora si trovano nel carcere minorile Beccaria di Milano. Nei loro confronti pendono accuse gravi: rapina, tentata estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e sequestro di persona.
La vicenda evidenzia ancora una volta la complessità del fenomeno della criminalità giovanile nelle grandi città italiane, dove gruppi di giovani possono sfociare in azioni violente e intimidatorie. Le autorità stanno approfondendo il caso per capire se i quattro arrestati facessero parte di un gruppo più ampio o se l’episodio sia da considerarsi isolato.

