Nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Maurizio di Bolzano, due neonati estremamente prematuri sono deceduti tra il 12 e il 13 agosto a causa di un’infezione batterica.
L’episodio ha spinto la direzione sanitaria a sospendere temporaneamente i ricoveri di neonati prematuri presso la struttura, mentre si intensificano le indagini per chiarire le cause della contaminazione e prevenire ulteriori casi.
Il batterio Serratia marcescens come causa delle infezioni
Il batterio responsabile delle infezioni è stato identificato come Serratia marcescens, un microrganismo ubiquitario presente nell’ambiente, nel suolo, nelle acque superficiali, sulle piante, negli animali e sulle persone. Sebbene comunemente innocuo per gli adulti in buona salute, il Serratia marcescens può rappresentare un grave rischio per i neonati estremamente prematuri, il cui sistema immunitario è ancora immaturo e incapace di difendersi efficacemente da agenti infettivi. Questo è stato sottolineato dalla direttrice medica dell’ospedale, Monika Elisabeth Zäbisch, che ha spiegato come la vulnerabilità dei piccoli pazienti abbia reso fatale l’infezione nonostante i tempestivi interventi medici.
Il direttore sanitario del Comprensorio sanitario di Bolzano, Pierpaolo Bertoli, ha dichiarato che il personale ospedaliero ha prontamente individuato il batterio, procedendo con la disinfezione delle incubatrici e rafforzando i protocolli di igiene e le misure di isolamento per contenere la diffusione dell’agente patogeno. Tuttavia, le condizioni critiche dei neonati, nati rispettivamente alla 23ª e alla 27ª settimana di gestazione e con un peso inferiore al chilogrammo, hanno reso inevitabile l’esito tragico.
In seguito agli eventi, l’ospedale San Maurizio ha sospeso i ricoveri di neonati prematuri, orientando temporaneamente le gestanti a rischio di parto anticipato verso strutture alternative, in particolare l’ospedale di Trento. Attualmente, i dieci neonati ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale sono in condizioni stabili, mentre nel reparto maternità non sono stati riscontrati casi di infezione.

Parallelamente all’attività sanitaria, è stata aperta un’indagine dalla procura di Bolzano per accertare le cause e la dinamica dell’episodio. I Carabinieri del Nas (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) stanno verificando il rispetto dei protocolli igienico-sanitari adottati dalla struttura per prevenire contaminazioni batteriche. L’inchiesta mira a stabilire eventuali responsabilità e a garantire che siano implementate tutte le misure necessarie per evitare il ripetersi di simili tragedie.
L’attenzione è focalizzata sulla gestione delle procedure di sterilizzazione e sul controllo delle fonti potenziali di infezione all’interno dell’ospedale, elementi fondamentali per la sicurezza dei pazienti più fragili. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle cure in reparti delicati come la terapia intensiva neonatale e sull’importanza di mantenere standard elevati di igiene e monitoraggio per proteggere i neonati prematuri, la categoria più esposta a rischi infettivi.