La farmacia italiana sta vivendo una trasformazione epocale, evolvendosi da semplice punto di distribuzione di farmaci a vero e proprio presidio sanitario territoriale.
Grazie alle recenti norme contenute nel Disegno di legge Semplificazioni, approvato in prima lettura dal Senato e ora all’esame della Camera, la cosiddetta “farmacia dei servizi” si consolida come un elemento chiave della riorganizzazione della sanità territoriale prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha stanziato complessivamente 8 miliardi di euro per questo settore.
Nuovi servizi sanitari disponibili nelle farmacie
Il provvedimento legislativo amplia significativamente il ventaglio di prestazioni che i cittadini potranno usufruire direttamente in farmacia, senza dover necessariamente rivolgersi a ospedali o ambulatori specialistici. Tra i servizi di primo livello che saranno offerti figurano:
- Elettrocardiogrammi, spirometrie e visite cardiologiche in telemedicina, consentendo un monitoraggio più immediato e diffuso delle patologie cardiovascolari;
- Controlli della glicemia, screening per l’epatite C e tamponi diagnostici, inclusi test per la selezione dell’antibiotico più efficace in caso di infezioni batteriche;
- Somministrazione estesa di vaccini, comprendendo tutti quelli previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale per la fascia d’età over 12 anni, oltre a quelli già noti contro Covid-19 e influenza;
- Prenotazioni sanitarie e gestione amministrativa, con la possibilità di effettuare direttamente in farmacia le prenotazioni CUP e di scegliere o cambiare il medico di base o il pediatra;
- Ritiro di dispositivi medici prescritti dalle ASL, facilitando l’accesso a presidi ortopedici o ausili sanitari.
Questa riorganizzazione segna la fine della fase sperimentale avviata nel 2009 e sancisce la stabilizzazione della farmacia dei servizi come pilastro integrante del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Per supportare questa trasformazione, il disegno di legge prevede un finanziamento annuale dedicato, stimato tra i 50 e gli 80 milioni di euro, con l’obiettivo di alleggerire il carico sulle strutture ospedaliere e migliorare l’accessibilità alle cure di primo livello. Un cambiamento fondamentale riguarda la possibilità per il farmacista di effettuare direttamente analisi di prima istanza, come il controllo della glicemia, senza più limitazioni all’ambito dell’autocontrollo.

Il farmacista potrà quindi rilasciare un certificato del risultato analitico, utile per il medico curante, e condurre test batteriologici per individuare l’antibiotico più indicato, previa formazione specifica e abilitazione. Un ruolo particolarmente rilevante è riservato all’accesso alla telemedicina nelle zone più difficili da raggiungere, come piccoli comuni o aree montane. Attraverso la connessione con specialisti a distanza, i cittadini potranno effettuare esami e consulti direttamente in farmacia, ricevendo referti in tempo reale e migliorando così la tempestività e la qualità delle cure anche in contesti periferici.
Parallelamente, il disegno di legge Concorrenza, attualmente all’esame della Commissione Industria del Senato, si propone di rafforzare la regolamentazione sulla gestione e proprietà delle farmacie, garantendo maggior trasparenza e correttezza nel nuovo quadro di potenziamento e ampliamento dei servizi sanitari offerti. L’evoluzione della farmacia in presidio sanitario non è un’idea astratta ma una realtà in crescita: oggi circa 12mila farmacie su quasi 20mila in Italia partecipano già a programmi sperimentali che comprendono alcuni di questi servizi sanitari innovativi.
Con il recepimento della nuova normativa, queste strutture potranno adeguare i propri spazi e adottare l’insegna “farmacia dei servizi”, diventando parte integrante e riconosciuta della rete del sistema sanitario nazionale. Questa trasformazione rappresenta un passo decisivo verso un modello di sanità più capillare, efficiente e vicino ai bisogni dei cittadini, valorizzando il ruolo strategico del farmacista non solo come dispensatore di farmaci ma come operatore sanitario di primo contatto, capace di fornire assistenza clinica, diagnostica e amministrativa direttamente nel cuore dei territori.