Un ritrovamento inquietante ha scosso la tranquillità della Ciociaria: nel cosiddetto “bosco degli orrori”, situato tra Sora e Broccostella, sono stati individuati resti umani in avanzato stato di decomposizione.
La scoperta è avvenuta domenica sera grazie a un escursionista intento a cercare funghi che ha notato tra foglie e vegetazione alcuni frammenti ossei. Subito è scattato l’allarme e la Polizia di Frosinone, coadiuvata dalla Scientifica di Roma e dalla Squadra Cinofili di Malpensa, ha avviato le indagini sul luogo del ritrovamento.
Il ritrovamento nel “bosco degli orrori” e i precedenti inquietanti
Il sito dove sono stati rinvenuti i resti umani, località Schito, non è nuovo a fatti tragici. Nel passato, infatti, il “bosco degli orrori” è stato teatro di altri due casi di morte violenta che hanno colpito l’opinione pubblica locale e nazionale. Vent’anni fa, proprio in quella zona, fu trovato il corpo di una giovane donna, vittima di un omicidio compiuto dal fidanzato a causa di una gravidanza indesiderata. Nel 2014, un altro femminicidio sconvolse la comunità: una insegnante di inglese fu abusata, uccisa e gettata in una scarpata.
Questi precedenti confermano la pericolosità e il carico di mistero che grava su quell’area boschiva, luogo di ritrovamenti macabri che ancora oggi lasciano aperti importanti interrogativi. Le forze dell’ordine hanno svolto un meticoloso sopralluogo nel luogo del ritrovamento con l’ausilio di cani molecolari per identificare ogni possibile traccia. Sono stati recuperati la testa, il busto e diversi frammenti ossei, che sono stati trasportati presso la Sala Mortuaria dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino per sottoporli a perizia medico-legale.
Attualmente si sta procedendo all’estrazione del DNA, fondamentale per confermare l’identità della vittima e per chiarire le circostanze della morte. La collaborazione tra la Polizia di Frosinone e la Scientifica di Roma è decisiva per ricostruire la dinamica e capire se si tratti di un caso di omicidio o di morte accidentale. L’ipotesi più accreditata dagli investigatori è che i resti umani appartengano a Elvio Delicata, un uomo di 60 anni scomparso il 2 luglio scorso. Un elemento chiave per questa pista è il ritrovamento, nelle immediate vicinanze, di alcuni indumenti e una scarpa da ginnastica.

In particolare, sono stati trovati una maglietta verde, un bermuda di jeans e una scarpa che, seppur differente dalla maglietta bianca e dai pantaloncini corti color cappuccino che Elvio indossava abitualmente, sono stati riconosciuti dai familiari come appartenenti al suo guardaroba. Le forze dell’ordine hanno inoltre acquisito il cellulare di Delicata, rinvenuto in casa della madre, per esaminare eventuali conversazioni, appuntamenti o contatti che possano far luce sui motivi della sua scomparsa e sulle persone con cui aveva avuto rapporti negli ultimi giorni.
L’attenzione della Squadra Mobile di Frosinone è ora concentrata su questa linea d’indagine, con l’obiettivo di ricostruire passo dopo passo gli eventi che hanno portato alla tragica fine dell’uomo. Intanto, la comunità locale resta in attesa di ulteriori aggiornamenti, profondamente colpita da questa nuova scoperta nell’area già tristemente nota come simbolo di misteri e tragedie.