Nella tarda serata di mercoledì, a Maratea, nel Potentino al confine con Sapri (Salerno), è stato rinvenuto il corpo carbonizzato di un giovane di 19 anni.
Il ritrovamento è avvenuto in un dirupo dove si era sviluppato un incendio. Accanto al cadavere è stata trovata una tanica di benzina, elemento che ha indirizzato gli investigatori verso l’ipotesi di un suicidio.
Ritrovamento del corpo e dinamica dei fatti
Il 19enne, originario della provincia di Salerno, si era fermato con la propria auto lungo la strada statale 18, in una piazzola panoramica che si affaccia sul Tirreno. All’interno del veicolo, i carabinieri hanno rinvenuto chiavi, cellulare e documenti personali, tutti lasciati all’interno del cruscotto. Dopo essersi fermato, il giovane avrebbe scavalcato il muretto della piazzola e, nei pressi di un dirupo, si sarebbe cosparso di benzina prima di darsi fuoco.
Le sterpaglie presenti nella zona hanno preso fuoco, alimentando l’incendio che ha causato la completa carbonizzazione del corpo. Gli inquirenti hanno però escluso che l’obiettivo fosse appiccare un incendio più vasto, dato che non è stata rilevata la presenza di un’area boschiva nelle immediate vicinanze.

Le prime ricostruzioni svolte dai carabinieri rafforzano l’ipotesi che si tratti di un suicidio volontario. Gli investigatori stanno approfondendo le ultime ore di vita del giovane, analizzando anche la sua situazione personale e familiare per comprendere meglio le motivazioni che lo hanno portato a compiere questo gesto estremo.
Al momento non emergono elementi che facciano sospettare il coinvolgimento di terze persone, né altre piste investigative sono state prese in considerazione. Le autorità locali continuano a monitorare la situazione e a raccogliere informazioni utili per completare il quadro, mantenendo il massimo riserbo su dettagli più specifici per rispetto della famiglia e della privacy.