La tragica morte di Gaia Pagliuca, giovane di 23 anni deceduta dopo un intervento di estrazione del dente del giudizio in uno studio dentistico di Assisi, continua a suscitare dolore e interrogativi.
Il papà della ragazza, attraverso il proprio legale, ha chiesto che venga fatta piena luce sulla vicenda e che si arrivi a giustizia. La giovane, che era tornata ad Assisi proprio per sottoporsi a quel trattamento, è morta lo scorso settembre in ospedale, dopo complicazioni legate all’anestesia.
Le cause del decesso e l’inchiesta in corso
L’autopsia, eseguita dal medico legale incaricato dalla Procura di Perugia, il dottor Sergio Scalise, ha evidenziato che la morte di Gaia è riconducibile a problematiche cardiovascolari correlate all’anestesia periferica somministrata durante l’estrazione del dente del giudizio. Il fascicolo d’inchiesta, nel quale si ipotizza il reato di omicidio colposo, vede indagati il dentista titolare dello studio e le due figlie che vi lavorano.
Il dottor Scalise ha spiegato come si tratti di un caso particolarmente complesso, poiché si parla di una giovane donna deceduta in seguito a un intervento considerato di routine in odontoiatria. «Ho condotto una consulenza approfondita, ma non posso fornire ulteriori dettagli in questa fase», ha dichiarato il medico legale, sottolineando che sono ancora in corso verifiche riguardo alla preparazione dell’intervento, alla sua progettazione chirurgica e ad aspetti certificativi. Tutti gli elementi raccolti sono stati trasmessi alla Procura, che ora ha il compito di valutare il prosieguo delle indagini.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è anche la possibilità che Gaia possa aver avuto una reazione allergica sconosciuta all’anestetico locale. Tuttavia, il medico legale ha precisato che l’autopsia non consente di confermare o escludere questa eventualità, dato che si tratta di un dato anamnestico, non riscontrabile con l’esame post mortem. «Da quanto emerso, la ragazza non aveva mai manifestato allergie o problemi simili», ha aggiunto Scalise.
L’avvocato Simone Moriconi, che rappresenta la famiglia di Gaia, ha ricordato la giovane come una persona solare e determinata, appena laureata con il massimo dei voti allo IED di Roma e impegnata in uno stage presso Bottega Veneta alla Rinascente di Roma. «Gaia era tornata ad Assisi proprio per quell’intervento, che purtroppo si è trasformato in tragedia», ha dichiarato il legale. L’esame autoptico ha confermato che la 23enne godeva di ottima salute, non fumava né beveva alcolici.

Tra le concause ipotizzate che potrebbero aver determinato il decesso vi sono la somministrazione non corretta dell’anestesia, il mancato utilizzo del defibrillatore dopo il malore e l’assenza di adeguate indicazioni riguardo all’alimentazione pre-operatoria. Tutti questi elementi sono oggetto di approfondimento da parte della Procura.
I professionisti coinvolti nello studio odontoiatrico sono assistiti dall’avvocato Luca Maori, che ha anticipato la produzione di una relazione difensiva dettagliata. Il legale ha sottolineato la necessità di valutare con attenzione tutti gli aspetti della vicenda, prima di trarre conclusioni affrettate.
Nel frattempo, la famiglia di Gaia continua a chiedere che venga fatta piena chiarezza e che si arrivi a una giustizia che possa dare risposta alle tante domande rimaste aperte dopo la scomparsa della giovane, che aveva davanti a sé un futuro promettente e pieno di speranze.