Nella notte scorsa, due detenuti sono riusciti a evadere dal carcere di Poggioreale, uno dei penitenziari più noti della città partenopea.
L’episodio ha immediatamente acceso i riflettori sulle condizioni di sicurezza della struttura e ha suscitato un forte allarme da parte dei sindacati della polizia penitenziaria.
Dettagli dell’evasione e rapido intervento delle forze dell’ordine
I fuggitivi sono Mahrez Souki, 32 anni, di nazionalità algerina, e Kazem Mohmed Elokla, siriano di 23 anni, entrambi detenuti per reati di rapina. La loro fuga è avvenuta attraverso un foro praticato nel muro perimetrale del carcere. I due si sono poi calati lungo la cinta esterna utilizzando una corda rudimentale, approfittando presumibilmente delle condizioni favorevoli in orario notturno e della temporanea diminuzione del personale di sorveglianza.
L’episodio si è concluso con il rapido rintraccio e la cattura di entrambi i detenuti. Il primo a essere individuato è stato il siriano, bloccato dalla polizia penitenziaria e successivamente interrogato presso la Procura di Napoli, che ha immediatamente avviato un’inchiesta sull’accaduto. Poche ore dopo, è stato rintracciato anche l’algerino, individuato in località Mondragone, nel Casertano, dove si era probabilmente rifugiato insieme al complice.
Il segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria (Osapp), Leo Beneduci, ha sottolineato come l’evasione sia avvenuta presumibilmente tra le 3 e le 4 del mattino, approfittando della ridotta presenza di agenti, tipica del mese di agosto, quando molti operatori sono in ferie. Beneduci ha evidenziato la necessità urgente di intervenire per rafforzare la sicurezza e prevenire simili incidenti.
Vincenzo Santoriello, dirigente nazionale del sindacato, ha definito la doppia evasione come “una ferita profondissima” per Poggioreale, storicamente considerata una “fortezza” inespugnabile. “Se un istituto come Poggioreale non riesce più a garantire la sicurezza interna, vuol dire che il sistema penitenziario nel suo complesso ha raggiunto un livello di criticità gravissimo e non più rinviabile”, ha dichiarato Santoriello, rimarcando il rischio di un potenziale collasso della gestione carceraria.

Negli ultimi anni, il carcere di Poggioreale ha affrontato diverse problematiche legate alla sovrappopolazione, alla carenza di personale e a infrastrutture spesso datate. Questi elementi hanno contribuito a compromettere la tenuta della sicurezza interna. La fuga dei due detenuti rappresenta un campanello d’allarme che mette in luce la necessità di un intervento strutturale e organizzativo urgente, sia per garantire il corretto funzionamento dell’istituto sia per tutelare la sicurezza degli operatori penitenziari e della collettività.
In particolare, l’utilizzo di un foro nel muro perimetrale indica una vulnerabilità nelle misure di sicurezza strutturale, mentre la riduzione del personale in momenti critici come il periodo estivo evidenzia un problema gestionale che deve essere affrontato per evitare il ripetersi di episodi simili.
Le autorità competenti, a partire dal Ministero della Giustizia, sono chiamate a riflettere sull’accaduto e a predisporre provvedimenti mirati per rafforzare la sorveglianza, migliorare le condizioni lavorative del personale e intervenire sulle carenze infrastrutturali. Il rischio di ulteriori fughe o di episodi di violenza interna è una minaccia che richiede risposte tempestive e concrete.