È ufficialmente pronta a tornare la Festa del Cinema di Roma, giunta alla sua ventesima edizione, che si svolgerà dal 15 al 26 ottobre presso l’Auditorium Parco della Musica e altri luoghi simbolo della Capitale.
Presentata nella Sala Petrassi dal presidente della Fondazione Cinema per Roma, Salvatore Nastasi, e dalla direttrice artistica Paola Malanga, questa edizione si distingue per un ricco programma con 150 titoli provenienti da 38 Paesi, un mix equilibrato fra opere prime, indipendenti e film destinati a un pubblico più vasto.
Un’edizione ricca di cinema internazionale e grandi protagonisti
Il cuore della manifestazione è il concorso Progressive, che vede in gara diciotto film selezionati, con la giuria presieduta da Paola Cortellesi. Tra le opere italiane più attese figurano “40 secondi” di Vincenzo Alfieri, che ripercorre le ultime 24 ore prima dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, e “Gli occhi degli altri” di Andrea De Sica, incentrato sul delitto Casati Stampa con protagonisti Filippo Timi e Jasmine Trinca. Spiccano inoltre documentari di rilievo come “Roberto Rossellini, più di una vita”, firmato da Ilaria De Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti, e “Sciatunostro” di Leandro Picarella, che racconta l’amicizia fra due bambini su un’isola del Mediterraneo.
Tra le star internazionali attese spicca Jennifer Lawrence, protagonista di “Die My Love” diretto da Lynne Ramsay, mentre tra i film più attesi vi è “Dracula. L’amore perduto” di Luc Besson, con un cast che include Caleb Landry Jones, Christoph Waltz, Zoë Bleu, Matilda De Angelis, Ewens Abid e Guillaume De Tonquedec. La musica è un tema trasversale di questa edizione. Tra i documentari musicali spiccano “La Chitarra Nella Roccia – Lucio Corsi dal vivo all’Abbazia di San Galgano” di Tommaso Ottomano, e “Rino Gaetano sempre più blu”, ritratto del celebre cantautore firmato da Giorgio Verdelli e Luca Rea.
Il titolo più atteso del settore è “It’s never over, Jeff Buckley” di Amy Berg, che propone nuove ipotesi sulla misteriosa morte del cantautore statunitense. Un altro omaggio musicale è “Allevi back to life” di Simone Valentini, dedicato al maestro Giovanni Allevi e al suo percorso di malattia, mentre non manca “Elegia Sabauda” di Enrico Bisi, documentario su Willie Peyote. Tra le nuove iniziative, la Festa assegnerà un premio al miglior documentario, con una giuria presieduta dal noto direttore della fotografia, montatore e produttore rumeno Alexander Nanau.
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La direttrice artistica Paola Malanga sottolinea il valore sociale della rassegna, che non si limita a offrire una vetrina artistica ma è uno specchio dei tempi difficili che attraversiamo. “Non è una bolla rispetto a quello che sta accadendo nel mondo”, ha affermato, evidenziando come la selezione includa film che raccontano i conflitti contemporanei e le loro conseguenze. Tra i documentari in programma spiccano “Put your soul on your hand and walk” della regista iraniana Sepideh Farsi, che narra la vita nella Striscia di Gaza sotto le bombe, e “Once upon a Time in Gaza” di Arab e Tarzan Nasser, che racconta la realtà della città dopo il 2007.
Non manca uno sguardo all’Ucraina con “2000 Meters to Andriivka” di Mstyslav Chernov, che documenta gli effetti della guerra nel paese. Il coinvolgimento del territorio romano è un altro punto di forza di questa edizione, come spiegato dal presidente Nastasi: oltre all’Auditorium Parco della Musica, la manifestazione coinvolgerà spazi come il Maxxi, il Teatro Olimpico, via Condotti, il Teatro della Cometa, il Cinema Giulio Cesare e la sede della Roma Lazio Film Commission.
Un secondo distretto interesserà Casa del Cinema, gestita dalla Fondazione, e l’area di via Veneto fino a Castel Sant’Angelo, ampliando così l’accessibilità e la varietà dei luoghi di proiezione. Tra le produzioni romane si segnala un film dedicato ad Anna Magnani, icona della città eterna, con Monica Guerritore al suo debutto alla regia, a sottolineare il forte legame tra la Festa e la Capitale.