C’è un’Italia che, ogni mattina, si mette in fila davanti agli sportelli delle Poste. È un’Italia fatta di abitudini, di piccoli riti quotidiani che resistono al passare del tempo: il saluto al direttore dell’ufficio postale, la chiacchiera con chi aspetta il proprio turno, la carta del bancomat che scivola nel lettore per prelevare.
Le Poste, in fondo, sono da sempre un pezzo di vita collettiva, un simbolo di continuità in un Paese che cambia a una velocità vertiginosa.
Negli ultimi anni, la digitalizzazione ha rivoluzionato tutto: pagamenti online, app intuitive, servizi che una volta richiedevano una mattinata di attesa e oggi si risolvono in pochi minuti dal divano di casa. Un progresso innegabile, che ha reso la quotidianità più semplice e immediata. Eppure, per milioni di cittadini, soprattutto per chi vive nei piccoli centri o non è avvezzo alla tecnologia, lo sportello resta un punto di riferimento irrinunciabile, un luogo fisico che dà sicurezza.
Ecco perché la notizia che arriva da Poste Italiane ha colto molti di sorpresa. Si tratta di un cambiamento in arrivo che potrebbe segnare la fine di un’epoca. La chiusura degli sportelli bancomat promette di ridisegnare radicalmente il modo in cui gli italiani gestiscono le proprie operazioni quotidiane.
Cambiamento epocale in arrivo: chiudono gli sportelli bancomat delle Poste
Una delle ultime notizie, sembra essere destinata a cambiare per sempre il modo in cui abbiamo conosciuto Poste Italiane fin ora. Negli ultimi mesi, in alcune aree del Sud Italia, la quotidianità di molti cittadini ha subito un improvviso cambiamento.

In Puglia, Basilicata e nella zona di Benevento, in Campania, gli sportelli Postamat, gli ATM di Poste Italiane, hanno visto un grande cambiamento. Da ora in poi, infatti, resteranno chiusi durante le ore serali e notturne. Una decisione che ha acceso il dibattito, dividendo l’opinione pubblica tra chi comprende la misura e chi, invece, la considera un passo indietro per la collettività.
La scelta di Poste Italiane nasce da un’esigenza di sicurezza: troppi gli episodi di scassinamenti e furti, spesso realizzati con l’uso di esplosivi, che hanno causato danni ingenti agli uffici e messo a rischio l’incolumità dei cittadini. Eppure, la soluzione, ossia la chiusura degli sportelli dalle 19:30 alle 8:30, si è trasformata in una nuova difficoltà per molti, in particolare per giovani e lavoratori che utilizzano i Postamat per prelevare denaro dai libretti postali, spesso unico strumento di risparmio disponibile.
La decisione ha attirato anche l’attenzione della politica. Alcuni deputati hanno presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo al governo di intervenire per tutelare le fasce più fragili della popolazione, sottolineando come lo Stato, in certe aree, sia già percepito come distante.
Poste Italiane ha assicurato che si tratta di un provvedimento temporaneo, in attesa di ulteriori strategie per rafforzare la sicurezza. In effetti, gli investimenti dell’azienda in sistemi di videosorveglianza e protezione hanno già ridotto del 55% i reati legati agli sportelli negli ultimi anni. Ma resta il nodo principale: come garantire sicurezza senza sacrificare l’accesso ai servizi essenziali per migliaia di cittadini che, nelle Poste, trovano ancora un punto fermo della loro vita quotidiana.