Una notizia che arriva come un respiro di sollievo, soprattutto perché riguarda la possibilità di rendere più sereni i mesi a venire. Un cambiamento atteso, che può migliorare concretamente le finanze di chi vive con risorse limitate, specialmente per le famiglie ai limiti della povertà
In questo contesto, anche un aumento apparentemente modesto assume un valore simbolico e pratico, per garantire un minimo di stabilità economica agli italiani. Rappresenta la capacità delle istituzioni di rispondere alle esigenze dei più fragili, offrendo un aiuto concreto che contribuisce a rendere più sostenibile la quotidianità
I nuovi aumenti all’AdI
L’Assegno di Inclusione, che dal 2024 ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, continua a rappresentare un sostegno fondamentale per i nuclei familiari più fragili. Pur avendo una platea più ristretta, il sussidio resta un’ancora di salvezza per chi non può contare su redditi stabili o sulla piena occupazione.

Nel corso del 2025, l’Assegno di Inclusione ha già visto un incremento significativo, la soglia massima 1 è passata da 500 a 541 euro mensili. Questo adeguamento, seppur minimo, è stato il primo aumento dal 2019 e ha rappresentato un riconoscimento importante del potere d’acquisto degli italiani rispetto l’economia nazionale.
Il governo ha rivisto anche i limiti di reddito e ISEE, col tetto di reddito familiare che si è alzato da 6.000 a 6.500 euro. Aumentando di conseguenza la parte di integrazione spettante a ciascun beneficiario, questo aggiornamento ha significato più serenità e la possibilità di affrontare meglio le spese.
Nonostante l’incremento del 2025, però l’inflazione continua a farsi sentire, secondo i dati ISTAT, negli ultimi anni i tassi sono aumentati costantemente. Ma si nota un trend importante, siamo passati dal 8,1% nel 2022, al 5,4% nel 2023 e allo 0,8% nel 2025, è un probabile rallentamento.
Gli esperti prevedono adesso che il tasso di inflazione a fine 2025 possa assestarsi stabilmente intorno al 2%, comunque tra le percentuali più basse. Questo scenario lascia spazio a un nuovo importante incremento dell’Assegno di Inclusione nel 2026, che si adatterà all’inflazione rilevata proprio all’inizio del prossimo anno.
Non si tratta di un aumento strutturale come quello del 2025, ma di un adeguamento necessario per compensare la perdita di potere d’acquisto. Se consideriamo l’attuale importo di 541,66 euro, un incremento legato a un’inflazione del 2% porterebbe a circa 130 euro in più all’anno, equivalenti a quasi 11 euro al mese.
L’assegno mensile salirebbe così a circa 552 euro, un piccolo passo che però può avere un impatto concreto sulla vita di molte famiglie. Il Governo vira sempre più la sua attenzione verso i sostentamenti necessari a mantenere le famiglie più bisognose.