Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha confermato la no tax area, un meccanismo che mira a garantire l’accesso agli studi universitari anche a chi proviene da nuclei familiari con reddito basso o medio-basso, definito dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
La soglia nazionale per ottenere l’esonero totale dal pagamento delle tasse è fissata a 22.000 euro di ISEE. Tuttavia, chi si colloca in fasce reddituali leggermente superiori può godere di sconti progressivi sul contributo dovuto:
- con un ISEE da 22.001 a 24.000 euro, si paga solo il 20% delle tasse universitarie;
- da 24.001 a 26.000 euro, la quota sale al 50%;
- da 26.001 a 28.000 euro, il contributo richiesto è del 75%;
- da 28.001 a 30.000 euro, viene applicato uno sconto del 10%.
L’obiettivo dichiarato di questa politica è quello di favorire una reale equità sociale: non si tratta di un semplice aiuto economico, ma di una strategia per assicurare a tutti, a prescindere dal reddito familiare, la possibilità di intraprendere un percorso di studi senza barriere finanziarie. Dal 2017, anno in cui la misura è stata introdotta con la Legge di Bilancio, la soglia di accesso all’esonero è stata progressivamente innalzata, passando da 13.000 euro nel 2019 fino ai livelli attuali, con un potenziamento significativo dopo la crisi pandemica.
Merito e costanza: i crediti formativi necessari per mantenere l’agevolazione
L’esonero fiscale è automatico solo per il primo anno accademico, a condizione che lo studente abbia presentato un ISEE valido e rientrante nei limiti fissati. A partire dal secondo anno, invece, si introduce l’obbligo di un requisito di merito legato al percorso formativo:
- per il secondo anno, è necessario aver acquisito almeno 10 Crediti Formativi Universitari (CFU) entro il 10 agosto dell’anno successivo all’immatricolazione;
- per gli anni successivi, il numero minimo sale a 25 CFU maturati nei 12 mesi precedenti al 10 agosto che anticipa l’anno accademico.
Questo sistema intende premiare la regolarità e l’impegno dello studente, assicurando che l’agevolazione sia riservata a chi prosegue effettivamente il proprio percorso di studi. È una scelta legislativa che lega il diritto allo studio anche al rendimento accademico, offrendo un sostegno concreto a chi dimostra costanza.
Da sottolineare che, in presenza di disabilità o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), il numero di CFU richiesto può essere ridotto o modulato secondo quanto previsto dai regolamenti degli Atenei, nel rispetto della Legge 104/1992 e delle norme sull’inclusione universitaria.

Pur esistendo una soglia nazionale minima, l’autonomia statutaria delle università consente agli Atenei di ampliare la no tax area o di introdurre criteri più favorevoli per gli studenti. Tra gli esempi più rilevanti per il 2025/2026:
- l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha esteso l’esonero totale fino a 30.000 euro di ISEE, superando di 8.000 euro la soglia ministeriale;
- l’Università Bicocca di Milano ha fissato il limite a 28.000 euro.
Queste differenze possono determinare variazioni significative in termini di contributi da versare, così da favorire un numero maggiore di studenti nelle fasce di reddito medio-basso. Per questo motivo, è caldamente consigliato consultare i siti web ufficiali degli Atenei di interesse, dove sono pubblicati i regolamenti aggiornati e le modalità di calcolo delle tasse.
Come ottenere e presentare l’ISEE universitario
L’ISEE universitario è il documento chiave per accedere a tutte le agevolazioni finanziarie legate all’università, non solo per la no tax area ma anche per borse di studio, mensa, alloggi e premi al merito. Si basa sulla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che deve essere aggiornata annualmente, prendendo come riferimento i redditi e patrimoni del biennio precedente (per il 2025 si considerano quelli del 2023).
Per richiedere l’ISEE, lo studente o la famiglia può rivolgersi a:
- un Centro di Assistenza Fiscale (CAF), che fornisce il servizio gratuitamente;
- un commercialista o un consulente fiscale;
- in autonomia, attraverso il sito ufficiale dell’INPS, usando credenziali SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Una volta ottenuto, è fondamentale caricare l’attestazione sul portale dell’università entro le scadenze indicate dall’Ateneo, che possono variare.