Con l’approssimarsi della Legge di Bilancio 2026, la maggioranza politica si prepara a introdurre la rottamazione quinquies, una nuova misura di sanatoria fiscale destinata a offrire un’ulteriore opportunità ai contribuenti con debiti verso il Fisco. Questo strumento, già al centro di diverse indiscrezioni, promette di estendere la possibilità di regolarizzazione a una platea più ampia di debitori, con modalità di pagamento più flessibili e condizioni agevolate.
Rottamazione quinquies: modalità e benefici per i contribuenti
Secondo il disegno di legge in fase di definizione, la rottamazione quinquies consentirà ai contribuenti di sanare i propri debiti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, con la possibilità di includere anche i ruoli consegnati entro il 10 gennaio 2024. L’adesione avverrà tramite istanza da presentare attraverso i canali ufficiali dell’Agenzia, seguita da un piano di pagamento che potrà essere effettuato:
- in un’unica soluzione;
- in un massimo di 120 rate mensili distribuite su un arco temporale di 10 anni.
Una delle novità più rilevanti è la possibilità di saltare fino a 8 rate senza perdere il beneficio della definizione agevolata, un elemento che rappresenta una svolta rispetto alle precedenti rottamazioni e che offre respiro a chi si trova in difficoltà economica. Inoltre, la nuova sanatoria esclude l’applicazione di interessi e sanzioni, rendendo la proposta particolarmente vantaggiosa per chi intende regolarizzare la propria posizione fiscale.
Chi può accedere e chi resta escluso dalla nuova sanatoria
Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha chiarito che la rottamazione quinquies sarà riservata esclusivamente ai soggetti in reale difficoltà economica, escludendo chi dispone di risorse sufficienti ma risulta inadempiente nei confronti del Fisco. In particolare, non potranno accedere alla nuova definizione agevolata i contribuenti decaduti dalle dilazioni concesse dopo il 18 luglio 2022, fino a quando non avranno saldato le rate scadute.
Un altro aspetto importante riguarda la soglia minima per la rateizzazione decennale: secondo quanto anticipato, la dilazione in 120 rate non sarà concessa per debiti inferiori a 1.000 euro, così da evitare un eccessivo frazionamento per importi modesti. Il meccanismo potrebbe prevedere un importo minimo mensile per la rata, garantendo una gestione più efficace del piano di rientro.
Saranno invece esclusi completamente dalla rottamazione quinquies i debiti relativi a:
- aiuti di Stato da restituire, dichiarati illegittimi dalla normativa europea;
- danni erariali accertati dalla Corte dei Conti;
- sanzioni penali.
Il nodo dei tributi locali e l’estensione della sanatoria
Uno degli aspetti ancora da definire riguarda l’inclusione o meno dei tributi locali, come Imu, Tari, bollo auto e multe stradali. L’inserimento di queste categorie nella rottamazione quinquies potrebbe rappresentare un passo strategico per il Governo, permettendo di sanare una mole significativa di debiti rimasti irrisolti e facilitando un dialogo più costruttivo tra contribuenti e amministrazioni locali.
In caso di inclusione, il vantaggio sarebbe doppio: da un lato, i cittadini e le imprese potrebbero regolarizzare con maggiore facilità la propria posizione fiscale complessiva, dall’altro le imprese stesse beneficerebbero di procedure semplificate e di un clima di maggiore fiducia nel rapporto con l’ente pubblico.
Scadenze e indicazioni operative: la situazione attuale
La scadenza per il pagamento della quinta rata della precedente rottamazione quater è fissata per il 31 luglio 2025, con una tolleranza di cinque giorni fino al 5 agosto. È importante sottolineare che chi ha un piano di definizione agevolata ancora in corso ha l’obbligo di rispettare questa scadenza per non perdere i benefici acquisiti, pena la decadenza dalla misura e la riattivazione delle azioni di recupero con l’applicazione di sanzioni e interessi.
Per chi si trova in difficoltà e non riesce a effettuare il pagamento entro i termini, la scelta migliore resta comunque quella di onorare la scadenza, poiché l’arrivo della rottamazione quinquies, sebbene probabile, non è ancora una certezza normativa. Nel caso in cui la nuova sanatoria venga approvata, sarà possibile presentare una domanda ex novo per beneficiare delle condizioni migliorative, soprattutto per i debiti affidati all’agente della riscossione dopo il 30 giugno 2022, termine ultimo per l’adesione alla rottamazione quater.
Numeri e prospettive per l’erario
Le stime più recenti indicano che al 31 dicembre 2024 il totale dei crediti accumulati e non riscossi dall’erario ammonta a circa 1.270 miliardi di euro, di cui solo 567 miliardi risultano potenzialmente recuperabili. Il Governo ha fissato un obiettivo ambizioso di sbloccare almeno 130 miliardi di euro, con la rottamazione quinquies che potrebbe contribuire con un gettito compreso fra 5 e 7 miliardi nei primi tre anni dall’entrata in vigore.
È però da rimarcare che il testo definitivo della rottamazione quinquies è ancora in fase di discussione parlamentare, con l’iter legislativo attualmente in corso presso la 6ª Commissione permanente Finanze e Tesoro del Senato, dove il disegno di legge S.1375 è stato assegnato per la redazione e approvazione.
Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze con delega alle finanze, figura chiave nel processo di definizione della misura, è stato un sostenitore convinto della riforma e della necessità di predisporre strumenti più flessibili per la gestione del debito tributario, come dimostrato anche dal suo passato accademico e professionale nel settore tributario.
Il panorama normativo e operativo attorno alla rottamazione quinquies resta in evoluzione, ma le indicazioni finora emerse delineano un quadro di semplificazione e maggiore accessibilità per i contribuenti, con condizioni di pagamento più flessibili e una platea più ampia di soggetti ammessi alla sanatoria. La prossima Legge di Bilancio sarà decisiva per definire l’effettiva entrata in vigore di questa nuova opportunità di regolarizzazione fiscale.