In questo contesto, una domanda molto frequente riguarda la scadenza dei debiti sulla carta di credito e se sia possibile non pagare in caso di prescrizione. A seguire, un approfondimento aggiornato sulle normative vigenti e le modalità di calcolo della prescrizione dei debiti derivanti da carte di credito, con particolare attenzione ai termini legali e alle loro decorrenze.
In Italia, la prescrizione dei crediti bancari segue regole precise e può variare a seconda della tipologia di debito. Per quanto riguarda i debiti derivanti dall’uso della carta di credito, è importante distinguere due termini fondamentali:
- 10 anni per il debito principale;
- 5 anni per gli interessi maturati.
Secondo la normativa italiana, tutti i debiti derivanti da contratti di finanziamento, mutui, prestiti o conti correnti si prescrivono entro 10 anni, termine ordinario valido anche per i crediti associati alle carte di credito. Gli interessi, invece, rientrano nella categoria delle obbligazioni periodiche e sono soggetti a una prescrizione più breve, fissata a 5 anni dal momento in cui maturano.
Questa distinzione è cruciale per i consumatori che intendono verificare se un debito con la banca sia ancora esigibile o se sia ormai estinto per legge. La conoscenza di tali termini è essenziale per tutelare i propri diritti finanziari e prevenire richieste ingiustificate da parte degli istituti di credito.
Decorrenza della prescrizione e interruzione dei termini
Uno degli aspetti più complessi riguarda la decorrenza della prescrizione dei debiti sulla carta di credito. La legge stabilisce che il termine di prescrizione inizia a decorrere dalla cessazione del contratto di credito, e non da ogni singola rata o singolo addebito. Questo significa che il consumatore deve considerare come punto di partenza per il conteggio della prescrizione la data di scadenza ultima del contratto o la revoca anticipata dello stesso, se questa si verifica prima.
La giurisprudenza ha più volte ribadito che la prescrizione dei debiti della carta di credito deve essere calcolata in modo unitario, evitando di frammentare il termine in base ai singoli pagamenti mensili o trimestrali.
Inoltre, è fondamentale chiarire che la prescrizione può essere interrotta da atti formali compiuti dall’istituto di credito, come l’invio di diffide, solleciti di pagamento tramite raccomandata A/R o PEC, oppure attraverso provvedimenti giudiziari quali decreti ingiuntivi. Queste azioni fanno ripartire da zero il termine di prescrizione, impedendo così la decadenza del diritto al pagamento da parte della banca.
Se, invece, non si verificano interruzioni e trascorrono i termini previsti, il debito si considera estinto e il correntista non è più obbligato a saldare quanto richiesto.

Oltre ai debiti contratti dal consumatore verso la banca, può accadere che la situazione si inverta, se il correntista ha versato somme superiori a quanto dovuto, ad esempio per interessi applicati in maniera errata o illegittima. In questo caso, il diritto di ottenere un rimborso da parte della banca è soggetto a una prescrizione di 10 anni.
La decorrenza di tali termini varia a seconda della natura del pagamento:
- Per versamenti relativi al ripristino dell’apertura del credito, il termine decorre dalla cessazione del contratto di finanziamento;
- Per pagamenti effettuati a copertura di sconfinamenti, il termine decorre dalla data di ogni singolo versamento.
Conoscere queste regole è essenziale per evitare di perdere il diritto a contestare addebiti errati o a richiedere rimborsi a seguito di pratiche bancarie scorrette.
Consigli per un utilizzo consapevole della carta di credito
Per prevenire situazioni di sovraindebitamento, gli esperti finanziari raccomandano di mantenere le spese con carta di credito entro il 30% del reddito mensile netto, in modo da evitare di trovarsi in difficoltà nel rimborso e nel rispetto delle scadenze.
Un uso attento e programmato della carta di credito permette di beneficiare di questo strumento finanziario senza incorrere in oneri eccessivi o problemi legali legati alla prescrizione dei debiti.