Una novità importante per i proprietari di animali domestici è finalmente arrivata: il bonus per gli animali da compagnia. Questo provvedimento, approvato dalla Conferenza Stato Regioni, rappresenta un passo significativo nella valorizzazione della pet economy e del benessere degli animali, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione. La misura è stata introdotta nella legge di bilancio dello scorso anno, ma ora vediamo come funziona, a chi è destinata e quali sono i requisiti per accedervi.
A chi è destinato il bonus animali e come averlo
Il bonus è stato concepito principalmente per le persone anziane con un reddito basso, specificamente per coloro che hanno un ISEE inferiore a 16.215 euro e un’età superiore ai 65 anni. Questo aiuto economico è volto a sostenere i costi legati alla salute e al benessere degli animali domestici, che spesso possono rappresentare una spesa non indifferente per i proprietari. Per accedere al bonus, è fondamentale che l’animale sia registrato nella banca dati nazionale, un passaggio necessario per garantire la responsabilità e la cura degli animali.
La procedura per richiedere il bonus è abbastanza semplice ma richiede attenzione ai dettagli. La domanda deve essere presentata alla Regione di residenza e deve includere il numero di iscrizione alla banca dati, che è una sezione del SINAC (Sistema Informativo Nazionale per il Benessere degli Animali da Compagnia), oppure il numero di microchip registrato. Accanto a questi dati, è necessario allegare la certificazione del reddito ISEE e la documentazione riguardante le spese veterinarie sostenute, quali scontrini, fatture e ricevute. È importante sottolineare che il bonus copre solo le spese veterinarie, escludendo l’acquisto di alimenti per animali, anche se specifici per necessità veterinarie, a meno che non siano riconosciuti come farmaci.

Il bonus è progettato per rimborsare le spese che riguardano visite veterinarie, farmaci e interventi chirurgici. Questo è un aspetto cruciale, poiché le cure veterinarie possono rappresentare un onere significativo per le famiglie, specialmente per quelle a basso reddito. Tuttavia, è importante notare che la cifra massima del bonus varia a seconda delle disponibilità finanziarie di ciascuna Regione. Il fondo per questo provvedimento è limitato, con un finanziamento di 250.000 euro per il 2024 e 237.500 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. È probabile che la priorità venga data a coloro che presenteranno la domanda per primi, quindi è consigliabile muoversi tempestivamente.
Quali animali sono inclusi
Per “animali d’affezione” si intendono principalmente cani, gatti, furetti e piccoli roditori. Questi animali, che non sono tenuti per fini produttivi, svolgono un ruolo fondamentale nel benessere psicologico e fisico dei loro proprietari. È interessante notare che anche gli animali che partecipano a programmi di pet therapy o che assistono persone con disabilità rientrano in questa categoria. Tuttavia, non è possibile richiedere il bonus per gli animali destinati all’allevamento o alla riproduzione, evidenziando l’intento del provvedimento di promuovere la cura e il benessere degli animali domestici.
In un periodo in cui si avvicinano le dichiarazioni dei redditi, è utile ricordare che i proprietari di animali domestici possono anche beneficiare di una detrazione fiscale del 19% sulle spese veterinarie. Questa agevolazione si applica per le spese superiori a 129,11 euro e fino a un massimo di 550 euro. È fondamentale conservare tutte le ricevute e le fatture che attestano le spese sostenute, in quanto la detrazione richiede che il documento contenga il nome del proprietario e il suo codice fiscale. Inoltre, il pagamento deve essere effettuato tramite metodi tracciabili, per garantire la validità della richiesta.