Un panorama di certo complesso, quello delle misure di tutela per le persone con disabilità, nel quale il tema della compatibilità tra i permessi retributi e il congedo straordinario biennale previsti dalle legge 104/1992 non smette di sollevare dubbi e richieste di chiarimento.
L’INPS, con un recente intervento, ha confermato la possibilità di cumulare i due benefici per l’assistenza allo stesso familiare disabile, ma ha imposto rigide limitazioni temporali per evitare sovrapposizioni.
Due strumenti distinti per un unico obiettivo
I permessi mensili e il congedo straordinario rientrano entrambi nel sistema di tutele previste per i caregiver, ma hanno natura e finalità ben differenti. Il congedo straordinario biennale retribuito consente al lavoratore dipendente di sospendere l’attività per un periodo massimo di due anni ricevendo un’indennità peri all’ultima retribuzione ricevuta.
Si tratta di un beneficio riservato a chi convive con il familiare disabile grave, in base a quanto stabilito dall’articolo 42 del decreto legislativo 151/2001.

I permessi retribuiti della legge 104, invece, garantiscono fino a tre giorni al mese di assenza dal lavoro, per assistere la persona disabile, senza obbligo di convivenza purché la distanza tra le due residenze sia ragionevolmente compatibile con un’assenza continuativa.
Uno degli aspetti che ha più inciso negli ultimi anni riguarda l’abolizione del cosiddetto “referente unico” , ovvero la figura che in passato aveva l’esclusiva sull’assistenza al familiare disabile. Oggi, grazie alle modifiche introdotte dal decreto legislativo n.105/2022, più familiari possono usufruire dei permessi, purché non venga superato il limite complessivo dei tre giorni mensili previsti per ogni persona disabile.
Cumulo possibile, ma non negli stessi giorni
Con il messaggio n. 4143 del 22 novembre 2023, l’INPS ha definitivamente chiarito la questione. Secondo l’istituto è ammesso il cumulo tra congedo straordinario e permesso 104, ma non è consentito fruirne negli stessi giorni per la medesima persona assistita.
Caratteristica che garantisce continuità assistenziale e allo stesso tempo tempo rispetta la ratio normativa che mira e evitare duplicazioni di tuttele economiche nello stesso arco temporale.
Di certo si tratta di un passo avanti importante dell’INPS verso una gestione più equa e pragmatica dell’assitenza familiare. Detto questo, resta fondamentale che i datori di lavoro e gli stessi beneficiari mantengano una scrupolosa tracciabilità de giorni fruiti, per evitare irregolarità che potrebbero comportare la revoca dei benefici o a delle sanzioni.
A ogni modo, si tratta di una scelta che riconosce il valore del tempo dedicato alla cura di un proprio caro senza compromettere il rispetto delle regole e della sostenibilità del sistema previdenziale.