Puntuale come ogni anno, arriva il momento di pagare, per alcuni contribuenti, l’IMU, l’imposta sugli immobili di proprietà. Stiamo parlando di un’Imposta Municipale Propria che si attua se un contribuente possiede case, fabbricati, terreni agricoli, aree in cui è possibile costruire.
Deve versarla anche chi ha una proprietà in usufrutto ecc. Di solito non si versa l’IMU sulla prima casa, per cui si è esenti dal pagamento. Tuttavia, se la casa è classificata come di lusso, ossia appartenente alle categorie catastali a/1, a/8 oppure a/9, l’imposta deve essere pagata.
Si paga in due rate: un primo acconto che deve essere saldato entro dicembre, e l’altro entro il mese di giugno e per pagare, si usa il modello F24.
Per alcuni, ma non per tutti, è obbligatorio presentare la dichiarazione IMU. I contesti in cui deve essere inoltrata sono, sostanzialmente, due.
Il primo, se al contribuente spetta una riduzione d’imposta, nel caso in cui, ad esempio, si parli di comodato gratis genitori figli e si abbia sconto del 50%. Nel secondo caso, la dichiarazione è richiesta se il Comune non è in possesso di tutti i dati di cui solitamente dispone per far scattare accertamenti sulla corretta attuazione dell’IMU.
Per l’IMU, la dichiarazione deve essere presentata una volta, che vale anche per gli anni a venire, a meno che non vi siano delle modifiche importanti. Ora, il termine per inoltrare la dichiarazione IMU è scaduto lo scorso 30 giugno 2025, e in casi come questo si va incontro a multe molto pesanti. Si parla del 100/200% sui soldi non versati.
Come fare, dunque, per rimettersi a pari e ravvedersi? Ecco quali sono le procedure da seguire.
Omessa dichiarazione IMU, ecco come muoversi per regolarizzare la propria posizione: che cosa devi sapere
Per chi non ha presentato la dichiarazione IMU entro i termini previsti, c’è ancora la possibilità di sistemare le cose. Questo perché l’omissione prevede il ravvedimento operoso.

Entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria, e cioè, per l’anno in corso entro il 29 settembre 2025, si può provvedere a versare una multa che corrisponde a un decimo di quella piena, ovvero 5 euro, se l’IMU per l’immobile in questione è stata pagata. Al contrario, si verserà il 10% dell’importo dovuto.
Trascorsi, tuttavia, 90 giorni, la multa crescerà in base al periodo in cui ha luogo il ravvedimento operoso. In sostanza, più tempo passa e più le sanzioni diventano elevate, il che è un qualcosa da non ignorare assolutamente.