Nella vita può capitare a chiunque di indebitarsi, e per le più svariate ragioni. Si può perdere improvvisamente il lavoro, si possono avere delle spese impreviste che portano a un sovraccarico significativo, o si alzano i costi di affitto, bollette… O ancora, si fanno più finanziamenti, si usa troppo la carta di credito o si eseguono investimenti sbagliati.
Se non si riesce più a saldare il debito, in soluzione unica oppure a rate, dopo un certo periodo di tempo si può ricevere una notifica, ossia una cartella esattoriale, in cui si avverte il debitore di saldare il dovuto entro tot periodo. Se neanche questo ulteriore sollecito di pagamento trova riscontro, il creditore può infliggere un fermo amministrativo, che in genere avviene sull’automobile del debitore.
Dal momento in cui un veicolo è sottoposto a fermo, non può circolare e diventa una garanzia per saldare il debito. Tuttavia, prima di questo provvedimento si invia un preavviso di fermo, in cui si concede ancora tempo per versare il dovuto ed evitare che l’auto non possa più essere usata.
Oltre a non poter circolare, il veicolo non si può vendere né rottamare, e non si può parcheggiare su suolo pubblico. Può essere tenuto in garage, depositi o parcheggi privati. Nel caso in cui si infranga il fermo amministrativo, sono previste multe.
Fermo amministrativo, come rimuoverlo in modo definitivo? I costi
Per quanto concerne un provvedimento di revoca del fermo amministrativo, tutto dipende dal periodo in cui la misura viene presa.

O meglio, se la revoca è occorsa dopo il 1° gennaio 2020, la revoca è d’ufficio e sarà l’agente della riscossione a dare comunicazione online al PRA di cancellare il debito, senza costi per il contribuente.
Se la revoca è occorsa entro il 31 dicembre 2019, il contribuente deve fare istanza di cancellazione al PRA, con allegato provvedimento di revoca o sospensione debito e non è necessario il certificato di proprietà. Il prezzo è 32 euro, per marca da bollo.
Un fermo amministrativo può subire cancellazione anche se va in prescrizione, che in genere è di 10 anni. In sostanza, ad oggi non si paga nulla, perché la revoca del fermo avviene in modo del tutto automatico mentre prima del 2020, la cancellazione era a carico dell’ex debitore, e si versava una marca da bollo. Per evitare il fermo amministrativo, tuttavia, è bene organizzarsi e cercare di pagare il più possibile, in modo da rimettersi in pari.