Ci sono strumenti finanziari che attirano grazie alla loro capacità di far crescere nel tempo il capitale investito, senza esporlo a rischi eccessivi. La promessa di un rendimento certo, combinata con una tassazione agevolata e la garanzia dello Stato, rende molti investitori curiosi e allo stesso tempo prudenti.
I buoni fruttiferi postali combinano sicurezza e rendimento moderato in modo chiaro e trasparente, ma non sempre, però, è semplice capire quale conviene davvero. Garantiscono un capitale protetto, interessi netti crescenti e flessibilità di rimborso, diventando uno strumento efficace per pianificare il futuro finanziario con più serenità.
Il nuovo Buono Fruttifero Postale da 1.000 euro
Tra i prodotti più discussi negli ultimi mesi c’è il buono fruttifero postale 3X4, un titolo a lunga durata emesso da Poste Italiane. Si tratta di uno strumento pensato per durare 12 anni, suddiviso in quattro step triennali, con un rendimento totale lordo del 42,57%.

Il buono è pensato esclusivamente per persone fisiche, con massimo quattro intestatari cointestatari, non comporta costi di gestione e la tassazione è agevolata al 12,5%. L’investitore può utilizzare un conto postale o un libretto e anche decidere di riscattarlo prima della scadenza, ricevendo gli interessi maturati fino a quel momento.
I tassi nominali annui variano dall’1% del primo step triennale al 5,28% dell’ultimo, il rendimento cresce da 0,88% al 3% annuo dopo 12 anni. La crescita complessiva permette di ottenere circa 37,25% netto a scadenza, con un andamento lineare e trasparente che rende semplice calcolare il montante finale.
Un confronto con i titoli di Stato, soprattutto per quelli di pari durata mostra alcune differenze sostanziali nei guadagni e nella sicurezza. I BTP, ad esempio, offrono rendimenti più elevati su periodi brevi, ma comportano un rischio di mercato, perché il prezzo di liquidazione dipende dall’andamento economico.
Al contrario, il 3X4 garantisce il rimborso del capitale e un flusso di interessi certo, rendendolo più sicuro in caso di mantenimento fino a scadenza. Chi decide di liquidare il buono dopo 3, 6 o 9 anni ottiene comunque una quota di interessi proporzionale agli step completati, senza perdite extra.
Il vantaggio del 3X4 si percepisce quindi soprattutto nel lungo periodo, dove la certezza del capitale e la linearità dei pagamenti compensano la minore resa. Per un investitore prudente, che non vuole sorprese e punta a un incremento costante del proprio capitale, questo buono rappresenta una soluzione interessante e sostenibile.