Tempo fa la mia ragazza mi ha raccontato di una golosità della Calabria, sua terra d’origine: il “mosto cotto”. Non di uva però, ma di fichi. Se lo ricorda da piccola, versato su di una ciotola di… neve! Alla prima occasione me l’ha fatto assaggiare e da allora ogni anno ora ne chiedo una bottiglietta all’amica Antonietta, il nostro corriere gastronomico calabrese. Poi aspettiamo la neve. E se non riusciamo ad aspettare lo gustiamo sul gelato fiordilatte o crema.
In pratica cos’è? E’ il fondo di cottura di molti fichi stracotti sul fuoco in un pentolone sabbatico: i fichi diventano come prugne secche e si conservano avvolti in foglie di agrumi; sul fondo rimane uno sciroppo nerastro, dolcissimo ma un po’ brusco. Si versa quindi sulle frittelle (sulle “pitte fritte”), sul gelato, sul ghiaccio tritato o, appunto, sulla neve.
Comprarlo non è la stessa cosa: se avete amici o parenti calabresi tampinateli più che potete, fatevene portare una bottiglietta e aspettate la neve anche voi.
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