Senza categoria

Psychonauts 2, affrontare i traumi con il sorriso

Quando, al termine della più incredibile gara culinaria che la storia videoludica recente abbia registrato, si scopre la verità dietro ai tre severissimi giudici-cuochi mi è proprio venuta voglia di applaudire. E non è stato l’unico momento di pura gioia davanti a Psychonauts 2. Il ritorno dell’amatissimo titolo dei Double Fine Studios che ho provato su Xbox Series X è stato infatti un viaggio bellissimo, molto divertente e anche denso di significati profondi. Psychonauts 2 si candida, di diritto, come uno dei migliori giochi di questo, strano e sfortunato, anno di gaming. Ma andiamo ad analizzarne i perché.

Nonostante recentemente il gioco sia stato investito da un pesantissimo review-bombing su Metacritic, con giudizi iper negativi a priori a causa della mancata traduzione russa del titolo, Psychonauts 2 merita i gran voti che la critica interazionale gli ha già conferito. Con un impianto da platform story-driver solidissimo, dei personaggi iconici e ricchi di sfaccettature e una scrittura “pazza” e commovente, i Double Fine hanno fatto centro ancora una volta. Impersonando i panni dell’ex acrobata Raz che, a seguito delle vicende del primo capitolo, si troverà (quasi) a tutti gli effetti a lavorare come psiconauta, avremo modo nella nostra avventura di fare la conoscenza di personaggio vecchi e nuovi, andando a esplorare le varie menti dei singoli protagonisti.

Ok Loboto, se lo dici tu…

Con una struttura che consta di due hub centrali liberamente esplorabili, Psychonauts 2 sin dai primi minuti si segnala per una direzione artistica semplicemente deliziosa, capace di lasciare a bocca aperta il videogiocatore. Il merito non spetta tanto a un motore di gioco particolarmente brillante (infatti l’Unreal Engine 4 si comporta bene ma non mi ha mai fatto gridare al miracolo) quanto al character design, una specie di puntata delle Superchicche girata con lo stile di un bond-movie anni Settanta e le battute al vetriolo e i giochi di parole di Dexter. Questo unito alla favolosa meccanica dell’esplorazione della mente altrui regala a Psychonauts 2 un sapore unico nel suo genere: al tempo stesso rispettoso, “continuativo” ma anche innovativo rispetto al primo capitolo.

Per quanto riguarda il sistema di combattimento, che si può evolvere e sviluppare grazie a uno skill-tree piuttosto elementare, posso dirvi che è funzionale ma non è niente di eccezionale. Sicuramente il cuore del gioco non sta qui, “menare le mani” è sempre soddisfacente ma meno stimolante che viaggiare per il mondo della mappa. Perché sono proprio le “mappe” o i livelli a sorprendere il giocatore, grazie non solo alla già citata direzione artistica, ma anche a una cura per il dettaglio e a un amore per la collocazione di segreti e piccole/grandi ricompense che stimola  l’esplorazione. Proprio questo fattore mi ha portato a un livello di completismo che, difficilmente, ho toccato in altri titolo. Questo perché muoversi nelle menti altrui o nei vari livelli risulta talmente immediato, naturale e appagante da spingerti proprio a “trovare di tutto e di più”.

Si ride ma si riflette un botto

Ultima ma non ultima viene poi la scrittura, e siamo davvero di fronte a un grandissimo lavoro. Infatti al netto del mood scanzonato e cartoonesco, come recita l’avvertenza iniziale, in Psychonauts 2 si affrontano (anche) temi di natura psichica di grande importanza e pesantezza, concretizzando paure, ansie e traumi sotto forma di nemici o boss da superare a fine livello. Questo espediente è perfettamente bilanciato e motivato nell’evoluzione dell’avventura di Raz che, assieme al videogiocatore, acquista sempre maggiore consapevolezza del mondo circostante e delle leggi che lo regolano.

Pronti a fare un viaggetto nella sua mente?

Aggiungeteci poi missioni in stile spy-story da strapazzo e delle ost veramente gradevoli e avrete un grande, anzi grandissimo gioco che sarà certamente un ospite fisso delle classifiche videoludiche di fine anno. Grazie al Game Pass, per altro, è possibile giocare a  Psychonauts 2 senza costi aggiuntivi sulle console di casa Microsoft (dove è possibile recuperare anche il primo, mitologico capitolo): come avrete capito “non avete scuse” per non provarlo.

Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

Published by
Mattia Nesto

Recent Posts

Napoli-Inter è testa a testa per lo Scudetto: cosa dicono i numeri

Il momento tanto atteso, quello che potrebbe decidere le sorti del campionato, è finalmente arrivato.…

3 giorni ago

Allergie da adulti, non è insolito come sembra: spuntano all’improvviso e sono difficili da identificare

Negli ultimi anni, il fenomeno delle allergie in età adulta ha attirato l'attenzione di scienziati…

3 giorni ago

Conclave per l’elezione del nuovo Papa: decisa la data, è ufficiale

È stata fissata la data per l'inizio del Conclave che eleggerà il successore di Papa…

3 giorni ago

Un Posto al Sole, la decisione improvvisa per il mese di maggio: arriva lo stop

Ancora saldamente inossidabile nel palinsesto Rai, "Un Posto al Sole", la longeva soap opera italiana…

3 giorni ago

Decreto Bollette, è fatta: tutti i contributi straordinari previsti, cosa contiene effettivamente il documento

Via libera da Palazzo Madama al Decreto Bollette da 3 miliardi di euro. Ecco tutte…

3 giorni ago

Francobolli che valgono oro: cifre che non immagini, tirali fuori dal cassetto

Il mondo del collezionismo è un universo in continua metamorfosi, plasmato dalle mode e dalle…

3 giorni ago