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Su un raggio di sole di Tillie Walden è come Natale un mese prima

 

Che rende una storia una grande storia? A questa domanda si potrebbe rispondere in mille modi diversi però noi, questa volta, rispondiamo con due motivi, due motivi che ci hanno fatto amare alla follia Su un raggio di sole di Tillie Walden, pubblicato Bao Publishing. Il primo motivo è che questo fumetto racconta una storia privata e universale, una storia d’amore e di abbandono, di fughe e di ritorni, di viaggi e di case e, soprattutto, di solitudine e bisogno di stare insieme.

L’altro motivo, che vi confessiamo ci ha fatto fare più di un pianto, è che il modo di narrare di Tillie Walden procede come in una specie di incanto: anche grazie al superbo lavoro delle Officine Bolzoni e di Vanessa Nascinbene che fin dal lettering sono state fedeli alla grafia dell’autrice, non si sprecano mai le parole e, come solo i fumetti sanno fare, le vignette solo disegnate sono quelle più importanti per comprendere il senso stesso dell’opera. E quelle che ti rimangono impresse a lungo.

Tutte le immagini ci sono state fornite per gentile concessione dell’editore

La prima cosa che lascia a bocca aperta è l’uso dei colori che giocano su una base a tre, di solito il nero poi il bianco e quindi uno tra il viola, il blu e il rosso, donando proprio un senso di spazio profondo che si declina perfettamente per un’avventura che in fondo si sviluppa appunto di pianeta in pianeta.

Mia, la protagonista di Su un raggio  di sole, fa parte della ciurma della Aktis, un gruppo di astronaute che si occupa di costruzioni/ricostruzioni intergalattiche. E gli scorci dei luoghi abbandonati su pianeti o satelliti remoti ci hanno fatto venire in mente lo stile e il design di Gris, il videogioco capolavoro dei Nomada Studio (e le cui ost potrebbero essere benissimo la tracklist del fumetto di Bao).

Tuttavia, con grande eleganza, la storia non procede sempre nel presente ma ci offre ampi sprazzi del passato, più o meno prossimo, della stessa Mia. Infatti Su di un raggio di sole è anche la storia di una studentessa ribelle che, a quattordici anni, conosce la persona, forse, più importante della sua vita.

Ecco allora che, in un gioco sottile che però dà alla lettrice o al lettore tutti gli strumenti per comprendere bene gli sviluppi della vicenda, vediamo i vari personaggi della storia evolvere nel tempo: c’è spazio per tante cose in questo fumetto, dall’esplorazione dei sentimenti, com’è ovvio e giusto che sia certo ma anche la riflessione per i discorsi d’odio o hate speech che, spesso e malvontieri, noi stessi ci troviamo a fare senza neppure rendercene conto. Poi se volete concentrarvi sulle astronavi a forma di Seaking fate pure: perché in questo fumetto la bellezza è ovunque.

Ecco forse il motivo per cui abbiamo tanto apprezzato Su un raggio di sole: perché è una storia, al contempo, fredda e calda. Fredda perché Tillie Walden (a proposito, seguite il suo profilo su Instagram perché poi ci ringrazierete) non ha alcuna paura, come abbiamo evidenziato poco fa, a inserirsi in modo lampante nel dibattito sui grandi temi del contemporaneo: non solo hate speech quindi, ma anche identità di genere, teoria del gender-fluid e anche e soprattutto libertà di vivere la propria esistenza secondo le proprie condizioni, sempre che queste non vadano, direttamente o indirettamente, a fare del male agli altri.

Ma, dicevamo, è anche un racconto caldo perché calde e fortissime sono le sensazioni e le emozioni che trasmette. Walden è in grado di farti provare, sulla tua stessa pelle, il dolore e la pesantezza di un abbandono magari non voluto necessario e, contemporaneamente, anche il sollievo e la gioia più genuina nel ritrovarsi, totalmente a caso, su un pianeta sconosciuto. C’è anche il gusto per l’esplorazione dell’ignoto, certo ma su tutto domina la voglia di viaggiare dentro se stessi, dentro ciò che si prova per sé e per gli altri. E se state pensando a quel capolavoro immortale che è Planetes di Makoto Yukimura, beh non siete poi tanto distanti dalla galassia giusta.

Su un raggio di sole – Tillie Walden

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Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

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Mattia Nesto

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