Musica

I migliori album della settimana

Yves Tumor – The Asymptotical World EP

Heaven to a Tortured Mind rappresentava una tappa fondamentale per la definizione stilistica di Yves Tumor. Gli strascichi del soul arrivavano a sposarsi perfettamente con ingerenze rock anni ’70 e un songwriting mai così impulsivo e maturo. The Asymptotical World EP si muove nella stessa direzione del suo predecessore, ma calza con maggior convinzione gli abiti della new wave, nelle sue accezioni più dark. Crescono le chitarre con i loro distorsori, le atmosfere s’incupiscono notevolmente – anche per merito dell’unico e inaspettato feat, NAKED – e i ritornelli approdano in un territorio di confortevole classicità. Yves Tumor è alla ricerca di una cifra espressiva che riesca ad abbracciare un pubblico il più ampio possibile, e non per bramosie inutili di gloria, ma perché il suo splendido alfabeto glielo permette.

Gabriele Vollaro

Peggy Gou – I Go

La consapevolezza dell’ormai irreversibile movimento di nostalgia nei confronti degli anni Novanta è arrivata anche qui a Dailybest. Scherzi a parte, al di là dei richiami della dance che andava di moda nelle discoteche di trent’anni fa, questo lavoro di Peggy Gou la eleva per l’ennesima volta a “migliore della sua categoria”. Il fatto che la dj sud-coreana, oltre ad essere un’icona di stile assoluta, sia anche in grado di produrre un brano di assoluta perfezione è un bellissimo segnale per tutta lo showbiz. E pazienza se non potremo ballare ai concerti quest’estate: nel pieno rispetto delle norme di distanziamento con questo pezzo non riusciamo a stare fermi. Abbiamo vinto gli Europei, ci siamo fatti un mazzo così tutto l’anno e ci siamo vaccinati due volte. Adesso stacchiamo la spina e indossiamo la nostra camicia tropicale preferita.

Mattia Nesto

 Dee Gees – Hail Satin’

Dee Gees non è altro che il moniker dietro il quale si celano i Foo Fighters e Hail Satin’ è il lavoro con qui Grohl, Hawkins e compagni rendono omaggio a una della più iconiche band dei magical seventies. Pubblicato il 17 luglio per celebrare il record Record Store Day, il disco, non a caso, è uscito sotto forma di vinile, è composto da due lati: il primo dalla matrice più marcatamente anni 70 (con tanto di Dave Grohl che canta in falsetto) contiene grandi classici della band (Night Fever, You Should Be Dancing, More Than A Woman), la seconda, senza stravolgere le tracce originali (Making A Fire, Waiting On A War) rivela il lato più rock dei FF in emozionanti versioni live. Un divertissement parallelo alla carriera del gruppo che ha assunto le sembianze di un vero e proprio concept, puro manierismo musicale utile a tenere calda la band in vista di un prossimo album, o di un nuovo tour, che sarebbe stato un peccato non pubblicare. Anche con un nome (fintamente) fittizio.

Marco Beltramelli

 

 

Marco Beltramelli

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