Il 25 e 26 maggio 2025, circa 2 milioni di italiani saranno chiamati alle urne per le elezioni amministrative, un evento fondamentale per il rinnovo dei consigli comunali in 117 comuni italiani, tra cui alcuni importanti capoluoghi di provincia.
Questa tornata elettorale non rappresenta solo un’opportunità per i cittadini di esprimere le proprie preferenze per i nuovi sindaci e membri dei consigli comunali, ma è anche un indicatore significativo delle dinamiche politiche locali e nazionali.
Dove e come si vota: tutto sulle elezioni del 25 e 26 maggio
Le elezioni si svolgeranno nelle regioni a statuto ordinario, con i seggi aperti domenica 25 maggio dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì 26 maggio dalle 7:00 alle 15:00. In Sicilia, il voto avrà luogo nelle stesse date, mentre in Sardegna le elezioni sono programmate per l’8 e 9 giugno, con un eventuale ballottaggio fissato per il 22 e 23 giugno. È fondamentale notare che l’eventuale turno di ballottaggio per i comuni che non raggiungeranno il quorum del 50% + 1 dei voti si svolgerà l’8 e 9 giugno, coincidente con i referendum abrogativi sui temi del lavoro e della cittadinanza.
Le modalità di voto variano a seconda della grandezza del comune. Nei comuni con meno di 15.000 abitanti, l’elettore può esprimere il voto sia per il sindaco che per la lista di consiglieri collegata, tracciando un segno sul nome o sul simbolo. È possibile anche indicare una preferenza per un candidato consigliere, scrivendo il suo cognome. Il candidato sindaco che ottiene il maggior numero di voti viene eletto direttamente.
Nei comuni con più di 15.000 abitanti, il sistema è più complesso: l’elettore può votare per il sindaco e la lista, e può esprimere fino a due preferenze per i consiglieri, purché siano di sesso diverso e appartengano alla stessa lista. Se nessun candidato sindaco ottiene la maggioranza assoluta, si andrà al ballottaggio tra i due candidati più votati. Per partecipare al voto è necessario presentarsi al seggio con un documento d’identità valido e la tessera elettorale.
Solo nei comuni con più di 15.000 abitanti è consentito il voto disgiunto, che permette all’elettore di votare per un sindaco e per una lista non collegati. Questa opzione consente agli elettori di sostenere un candidato sindaco di una forza politica diversa rispetto a quella scelta per la composizione del consiglio comunale. Questo sistema di voto può riflettere l’intenzione di premiare la figura del sindaco, indipendentemente dalle scelte politiche per il consiglio.

I principali comuni al voto
Tra i comuni più significativi che andranno al voto ci sono Genova, Taranto, Ravenna e Matera. Ognuno di questi centri presenta candidati e dinamiche politiche uniche, che meritano di essere analizzate in dettaglio.
Genova
A Genova, il panorama politico è in fermento dopo la partenza dell’ex sindaco Marco Bucci, ora governatore della Liguria. I candidati principali includono:
- Silvia Salis, sostenuta da una coalizione ampia che comprende il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e altre forze politiche.
- Pietro Piciocchi, sostenuto dalla coalizione di centrodestra formata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
- Mattia Crucioli, rappresentante di gruppi minori sotto il nome di Uniti per la Costituzione.
- Antonella Marras per Sinistra Alternativa.
- Raffaella Gualco per Genova Unita.
- Francesco Toscano per Democrazia Sovrana e Popolare.
- Cinzia Ronzitti per il Partito Comunista dei Lavoratori.
La competizione è serrata e potrebbe riflettere i cambiamenti nelle preferenze degli elettori genovesi, soprattutto alla luce delle sfide economiche e sociali che la città sta affrontando.
Taranto
A Taranto, il voto si presenta come una risposta allo scioglimento anticipato del consiglio comunale. I candidati includono:
- Annagrazia Angolano per il Movimento 5 Stelle.
- Piero Bitetti, sostenuto da una vasta coalizione di sinistra e centro-sinistra.
- Luca Lazzaro, rappresentante della coalizione di centrodestra.
- Francesco Tacente, supportato da diverse liste locali.
- Mirko di Bello, con una proposta politicamente variegata.
- Mario Cito, sostenuto da una lista di centrodestra.
La situazione a Taranto è particolarmente delicata, dato il contesto economico e ambientale della città, che continua a essere segnato da questioni legate all’industria e alla salute pubblica.
Matera
Matera, celebre per i suoi Sassi e patrimonio culturale, vedrà cinque candidati confrontarsi:
- Antonio Nicoletti, supportato da una coalizione di centrodestra.
- Domenico Bennardi per il Movimento 5 Stelle.
- Luca Prisco, sostenuto da una lista civica.
- Vincenzo Santochirico, esponente civico.
- Roberto Cifarelli, con un ampio sostegno da varie liste.
L’elezione a Matera è particolarmente attesa, specialmente in vista del suo status di Capitale Europea della Cultura nel 2019, e delle sfide legate alla valorizzazione del patrimonio storico e alla gestione del turismo.
Ravenna
Infine, a Ravenna, la competizione è altrettanto vivace, con sette candidati in lizza dopo il passaggio del sindaco Michele De Pascale alla presidenza della regione Emilia-Romagna. I principali candidati sono:
- Alessandro Barattoni, sostenuto da una coalizione di sinistra.
- Nicola Grandi, sostenuto da Fratelli d’Italia e Forza Italia.
- Alvaro Ancisi, con una forte base locale.
- Giovanni Morgese per la Democrazia Cristiana.
- Marisa Iannucci, sostenuta da forze di sinistra.
- Veronica Verlicchi e Maurizio Miserocchi, che portano avanti proposte apolitiche e civiche.
La presenza di tanti candidati in un contesto così diversificato testimonia l’importanza della città nel panorama regionale e nazionale, e le aspettative dei cittadini per un futuro migliore.
Nuoro
Per quanto riguarda Nuoro, il voto è previsto più tardi, l’8 e 9 giugno. I candidati includono Emiliano Fenu, Giuseppe Luigi Cucca, Lisetta Bidoni e Domenico Mele, ognuno dei quali rappresenta le proprie forze politiche e visioni per il futuro della città.
I referendum
In concomitanza con il ballottaggio dell’8 e 9 giugno, si svolgeranno anche cinque quesiti referendari sui temi del lavoro e della cittadinanza. Questi referendum, di grande rilevanza, permetteranno agli italiani di esprimersi su questioni cruciali che riguardano il presente e il futuro del paese. Le elezioni amministrative del 25 e 26 maggio, con la loro ampia portata e significato, si configurano come un momento fondamentale per la democrazia italiana, in grado di influenzare le scelte politiche future e di riflettere le reali esigenze e preoccupazioni dei cittadini.