L’Italia ha deciso di innalzare al massimo il livello di allerta antiterrorismo a seguito dell’escalation internazionale legata all’operazione statunitense denominata “Il martello di mezzanotte”, che ha colpito siti nucleari in Iran, innescando una serie di reazioni a catena su scala globale.
La crisi in Medio Oriente ha imposto un immediato e deciso potenziamento delle misure di sicurezza anche sul territorio nazionale.
Allerta terrorismo in Italia: oltre 29 mila obiettivi sotto stretta sorveglianza
Da giorni il nostro Paese si trova in uno stato di massima allerta antiterrorismo, ma l’attacco degli Stati Uniti ha richiesto un ulteriore salto di qualità nella gestione della sicurezza. Attualmente sono oltre 29 mila gli obiettivi sensibili sottoposti a monitoraggio, di cui più di 10 mila rappresentano infrastrutture critiche fondamentali per la stabilità nazionale. A questi si aggiunge un gruppo specifico di circa 1.000 obiettivi connessi a interessi statunitensi e israeliani, particolarmente esposti alle tensioni internazionali.
Le decisioni operative sono state prese in una giornata intensa, caratterizzata da un vertice a Palazzo Chigi al quale hanno partecipato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri competenti e i vertici dell’intelligence italiana. Il confronto ha definito un piano strategico per il rafforzamento dei controlli e la prevenzione di possibili attacchi. Il piano di sicurezza prevede un incremento costante della vigilanza in tutti i luoghi di aggregazione pubblica ad alta frequentazione: musei, monumenti, eventi culturali, concerti, manifestazioni sportive e aree turistiche di rilievo saranno attentamente sorvegliati.
La collaborazione con le amministrazioni locali è stata intensificata per garantire un’efficace presenza delle forze dell’ordine nelle principali città italiane, oltre che nella Capitale. Al Viminale, a conclusione di una serie di riunioni operative congiunte, è stato avviato un potenziamento delle attività di prevenzione e analisi dei rischi per la sicurezza interna, con un focus specifico sulle misure di contrasto al terrorismo. Nel Comitato strategico antiterrorismo e nel Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sono state pianificate le nuove direttive operative. All’incontro hanno preso parte i vertici delle forze dell’ordine, delle agenzie di intelligence e delle strutture dedicate alla cyber sicurezza.
Dal Viminale si sottolinea che: “Durante la riunione sono stati presentati gli esiti delle recenti attività investigative e definite le nuove direttrici operative per far fronte ai potenziali impatti sulla sicurezza nazionale derivanti dalla crisi in Medio Oriente e dal deterioramento del quadro geopolitico internazionale”. Particolare attenzione è stata riservata agli obiettivi americani presenti in Italia, con un rafforzamento dei dispositivi di sicurezza nelle principali basi militari statunitensi, da Aviano a Sigonella. Sono state attivate procedure specifiche per garantire la protezione del personale militare americano e delle infrastrutture strategiche.

L’innalzamento del livello di allarme si estende anche agli obiettivi legati a interessi israeliani, che in Italia ammontano a circa 250 tra sedi diplomatiche, comunità e luoghi simbolo. Questi target sono da sempre sotto una sorveglianza speciale, ulteriormente intensificata in questo momento di tensione internazionale. Non solo strutture militari o diplomatiche, ma anche sedi di aziende americane, catene commerciali, compagnie aeree e agenzie di viaggio con legami statunitensi sono monitorate con rigore, a tutela di potenziali minacce.
L’attenzione è inoltre alta nelle aree della Capitale e nella zona del Vaticano, dove le misure di sicurezza sono state ulteriormente rafforzate in vista del Giubileo in corso, evento che richiama un gran numero di fedeli e turisti da tutto il mondo. La situazione geopolitica instabile ha dunque imposto un’attenta revisione delle strategie di sicurezza interne, con un approccio multidisciplinare che coinvolge intelligence, forze dell’ordine e specializzati centri di analisi del rischio. L’obiettivo è garantire la massima protezione del territorio nazionale e della popolazione, prevenendo ogni possibile tentativo di destabilizzazione o attacco terroristico.