Mentre la premier Giorgia Meloni trascorreva il Ferragosto seguendo da vicino le trattative internazionali tra Vladimir Putin e Volodimir Zelensky, la sua maggioranza di governo si trovava a fare i conti con tensioni interne che rischiano di compromettere l’unità in vista della ripresa autunnale.
I malumori all’interno della coalizione, in particolare tra Lega e Forza Italia, hanno animato un acceso scontro politico durante tutta l’estate, con nodi delicati da sciogliere prima di settembre.
Scontro sulle nomine e tensioni tra Lega e Forza Italia
Al centro della bufera politica c’è stata la nomina del successore di Pasqualino Monti alla presidenza dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), guidato da Matteo Salvini, ha proposto l’ex eurodeputata Annalisa Tardino, ma la scelta ha incontrato l’opposizione netta della componente siciliana di Forza Italia, guidata dal governatore Renato Schifani. Secondo fonti interne, Schifani avrebbe posto un veto sulla candidatura di Tardino, lamentando che la nomina non fosse stata concertata come previsto dagli accordi di coalizione.
La Regione Sicilia ha reagito duramente, annunciando l’impugnazione del decreto di nomina sulla base della presunta “mancanza di requisiti soggettivi” da parte di Tardino. Tuttavia, il Mit ha confermato che la nomina rispetta tutti i criteri previsti, sottolineando che la neo presidente sarà già operativa a Palermo dalla prossima settimana. Annalisa Tardino, nel suo primo giorno di insediamento, ha dichiarato che il suo mandato sarà “nel segno della continuità” con la gestione precedente, e ha assicurato che l’ente portuale rappresenterà “la longa manus del governo Meloni e del ministro Salvini”.
Oltre al terreno delle nomine, la tensione si è estesa anche alla gestione della sanità e alle scelte politiche sul fronte vaccinale. Il ministro della Salute, Schillaci, ha revocato dalla commissione vaccini due membri ritenuti vicini all’area no-vax, scatenando nuove polemiche. Salvini ha attaccato duramente il ministro, sostenendo che esprimere dubbi sull’obbligo vaccinale non è antiscientifico, ma un atto di buon senso. Forza Italia, invece, ha difeso la linea di Schillaci, creando un ulteriore spaccatura interna.
Fratelli d’Italia, partito di riferimento del ministro tecnico Schillaci, si è trovato così al centro di un aspro confronto politico, mentre la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha colto l’occasione per denunciare una crisi più ampia nel Sistema sanitario nazionale. Schlein ha attaccato il ministro: “Schillaci non può fare da foglia di fico a un governo che non crede nella sanità pubblica e sembra poco convinto dalla scienza. Perché non alza la voce quando si tagliano le risorse alla sanità?”.

Il confronto tra Lega e Forza Italia ha riguardato anche le politiche economiche e fiscali. Salvini ha ribadito che la rottamazione delle cartelle esattoriali resta una priorità assoluta, promettendo di portare avanti la misura con determinazione. Dall’altro lato, Antonio Tajani ha spinto con forza per una riduzione delle tasse a favore del ceto medio, sottolineando che “Forza Italia sarà protagonista nella battaglia contro un carico fiscale ancora troppo elevato” e promettendo di “prendere l’ascia per tagliare la pressione fiscale”.
Il clima di tensione estiva ha visto un ulteriore capitolo nel dibattito sullo Ius scholae, la proposta di legge che punta a facilitare l’accesso alla cittadinanza per i minori stranieri nati o cresciuti in Italia. A fine luglio, Forza Italia aveva tentato un rilancio della misura, provocando una dura reazione della Lega. Antonio Tajani aveva accusato l’alleato di non aver nemmeno letto il testo di legge, mentre Matteo Salvini aveva risposto invocando misure più restrittive sull’immigrazione, in netto contrasto con la posizione di Tajani.
Questi malumori e divisioni, che si sono susseguiti per tutta l’estate, evidenziano la complessità della convivenza tra i partiti della maggioranza. Le divergenze su temi etici, nomine, politiche sanitarie e fiscali rischiano di allargare la frattura e complicare la capacità del governo di avanzare unito nelle prossime settimane, in particolare con l’avvicinarsi di scadenze importanti e della riapertura parlamentare a settembre.