Prosegue con intensità il confronto politico sulla manovra finanziaria 2026, con un particolare focus sulle pensioni e sulle coperture finanziarie necessarie per le modifiche proposte. L’attenzione si concentra soprattutto sulle iniziative presentate dalla Lega, che rilancia con un emendamento che propone una riduzione dell’età pensionabile a 66 anni e 11 mesi, con effetti a partire dal 2027.
Questo intervento si inserisce in un quadro di trattative serrate tra i partiti della maggioranza, in vista del vertice decisivo di giovedì con la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
La proposta della Lega sull’età pensionabile
La Lega ha depositato un emendamento che va oltre il semplice congelamento del cosiddetto “scalino” previsto dalla legge Fornero, proponendo un abbassamento dell’età pensionabile di un mese rispetto alla soglia attuale. Questa misura, che dovrebbe entrare in vigore nel 2027, si accompagna a una proposta di finanziamento che prevede un incremento sostanziale dell’aliquota IRAP per banche e assicurazioni, portandola dal 2% al 6%.
Claudio Durigon, segretario della Lega, ha sottolineato l’importanza di trovare un’intesa condivisa con il ministero dell’Economia, evidenziando che l’eventuale aumento dell’IRAP per questi settori rappresenta un intervento significativo ma necessario per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico. Tuttavia, al momento, la fattibilità di questa copertura resta ancora incerta e oggetto di valutazioni approfondite.
Parallelamente alla questione pensioni, il senatore Claudio Borghi ha avanzato una proposta volta a liberare risorse attraverso la vendita delle quote italiane nel Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), destinando i fondi così ottenuti a un fondo per la riduzione della pressione fiscale. Questa iniziativa riflette la ricerca di nuove fonti di finanziamento da parte della Lega, in un contesto di risorse limitate e molteplici richieste.
Un altro tema caldo riguarda la sanatoria edilizia. Mentre Forza Italia, rappresentata da Raffaele Nevi, si dichiara favorevole a un condono, si sottolinea la necessità di un intervento calibrato e prudente. Anche la Lega appare cauta, mentre Fratelli d’Italia, con un occhio alle prossime elezioni regionali in Campania, dovrebbe proporre un emendamento più esteso che prevede la regolarizzazione di opere abusive concluse entro il 30 settembre 2025. Queste includono portici, tettoie, balconi e altre strutture realizzate senza titoli abilitativi edilizi, una misura dal forte impatto politico e sociale.
Tra le altre proposte, spicca quella della Lega per ampliare la “rottamazione quater” anche a contribuenti che hanno ricevuto accertamenti ma hanno regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi, grazie a un emendamento firmato dal capogruppo Massimiliano Romeo.
Nel dibattito sulla manovra emergono anche due emendamenti relativi a un voucher da 1.500 euro per le famiglie con un ISEE inferiore a 30.000 euro destinato alle scuole paritarie. L’iniziativa è sostenuta sia da Forza Italia, con un emendamento a firma di Claudio Lotito, sia da Noi Moderati, con proposte aggiuntive che prevedono uno stanziamento di 20 milioni di euro per le scuole secondarie paritarie.
Le opposizioni, per voce di Barbara Floridia del Movimento 5 Stelle, criticano duramente questa misura, definendola un taglio alla scuola pubblica a vantaggio di chi può permettersi di accedere alle scuole private. Giuseppe Conte fa leva sull’opposizione al sostegno finanziario alle spese militari e al Ponte di Genova, chiedendo invece tagli fiscali, mentre Elly Schlein sottolinea la necessità di maggiori risorse per il settore sanitario, confermando che l’opposizione presenterà emendamenti condivisi per rafforzare il finanziamento della sanità.
