Le prossime elezioni regionali in Calabria, Campania e Puglia rappresentano un banco di prova cruciale per il centrodestra e il centrosinistra, con il rischio di una possibile debacle per la coalizione guidata da Giorgia Meloni nel Mezzogiorno.
Mentre in due Regioni il centrosinistra sembra consolidare il proprio vantaggio, in Calabria il quadro appare più incerto, con una competizione serrata che potrebbe segnare l’esito delle alleanze politiche nazionali.
La sfida in Campania, tra incertezze e candidati senza ufficialità
In Campania, dove il voto è previsto per metà novembre 2025 – entro il termine fissato dal Consiglio di Stato al 23 di novembre – la situazione politica si presenta complessa. Il presidente uscente Vincenzo De Luca non potrà ricandidarsi per un terzo mandato a causa dell’annullamento da parte della Corte Costituzionale della norma regionale che ne aveva eliminato il limite dei due mandati. Il centrosinistra, pertanto, è alla ricerca di un candidato unitario che raccolga consenso anche tra le componenti del Movimento Cinque Stelle.
Tra i nomi più accreditati figura Roberto Fico, ex presidente della Camera e figura di spicco del M5S, il cui nome ha ricevuto un sostanziale via libera da De Luca dopo un incontro con la leader del PD, Elly Schlein, anche se con qualche riserva. Sul fronte opposto, il centrodestra non ha ancora ufficializzato il proprio candidato: tra le ipotesi più concrete c’è Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e esponente di Fratelli d’Italia, che ha confermato la disponibilità ma attende la decisione definitiva dai vertici nazionali.
La Puglia si prepara a votare probabilmente insieme alla Campania e al Veneto, sempre nel novembre 2025. Il presidente uscente, Michele Emiliano del PD, non potrà presentarsi per un terzo mandato a causa dei limiti di legge. Il centrosinistra punta con decisione su Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e attuale europarlamentare, molto popolare e stimato con oltre mezzo milione di preferenze alle elezioni europee del 2024. Emiliano ha dato il suo appoggio a Decaro come successore, anche se resta aperta la possibilità che si presenti come consigliere regionale con una propria lista, una prospettiva che potrebbe creare tensioni all’interno della coalizione.
Il centrodestra, che non governa la Puglia dal 2005, si trova in difficoltà nel definire un candidato forte. Il nome più accreditato è quello di Francesco Paolo Sisto di Forza Italia, viceministro della Giustizia e figura moderata con solide radici locali. Tuttavia, Fratelli d’Italia e Lega non hanno ancora indicato un nome ufficiale, valutando alternative come Isabella Rauti o un tecnico vicino a Meloni. La scelta finale sarà influenzata anche dagli equilibri nazionali nelle altre regioni chiamate al voto.

Le elezioni anticipate in Calabria, fissate per il 5 e 6 ottobre 2025, rappresentano una sfida aperta e complessa per il centrosinistra. Il presidente uscente, Roberto Occhiuto del centrodestra, punta alla riconferma dopo la vittoria del 2021 con il 54% dei consensi. Dall’altra parte, il centrosinistra deve ancora trovare un candidato unitario in tempi rapidi per evitare divisioni che potrebbero compromettere la competizione.
Tra i possibili candidati spiccano il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e il senatore e segretario regionale del PD, Nicola Irto, sostenitore di un “campo larghissimo” di alleanze. Nel Movimento Cinque Stelle circolano nomi come quelli della deputata Vittoria Baldino, dell’europarlamentare ed ex presidente Inps Pasquale Tridico, dell’ex sottosegretaria Anna Laura Orrico e dell’ex deputata Elisa Scutellà. Tuttavia, i risultati delle Europee 2024 – con PD al 24%, M5S al 10% e Avs al 6,8% – suggeriscono che sarà probabilmente il partito democratico a giocare un ruolo decisivo nella scelta del candidato.
Da queste tre Regioni del Sud arriveranno segnali importanti sullo stato di salute della coalizione di governo guidata da Giorgia Meloni. La tenuta elettorale nel Mezzogiorno, tradizionale bacino elettorale cruciale, potrebbe riservare sorprese e influenzare gli equilibri politici nazionali, soprattutto se il centrodestra dovesse subire perdite significative in Campania e Puglia. In Calabria, invece, il voto anticipato potrebbe consolidare la posizione di Occhiuto, ma solo a patto che il centrodestra riesca a presentare una coalizione unita e competitiva.