Mentre si avvicina il mini-election day di novembre, la coalizione di centrodestra in vista delle elezioni regionali in Campania continua a vivere tensioni interne che rischiano di compromettere l’unità del fronte.
A far discutere è soprattutto la scelta del candidato, con un vero e proprio scontro aperto tra Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Il caso Campania: lo scontro sulla candidatura di Cirielli
In Campania, la partita sulle candidature è ancora aperta nonostante le liste siano ormai pronte. Tra i nomi più accreditati per Fratelli d’Italia spicca quello di Edmondo Cirielli, figura di riferimento del partito e già deputato. Tuttavia, la sua candidatura non trova il consenso unanime degli alleati: in particolare, Forza Italia, soprattutto dalle sue realtà territoriali, continua a spingere per un candidato civico, opponendosi con forza alla conferma di Cirielli.
Le resistenze di Forza Italia sono cresciute nelle ultime settimane, anche in virtù del successo elettorale ottenuto di recente in Calabria dal presidente Roberto Occhiuto, esponente azzurro che ha ottenuto un ampio mandato. La linea di FI è chiara: si vuole un nome più neutrale, capace di attrarre un elettorato più trasversale, mentre Fratelli d’Italia insiste nel proporre un candidato di bandiera.
La tensione è tale che il partito di Giorgia Meloni ha ritenuto necessario intervenire pubblicamente per difendere la scelta di Cirielli, definendolo “il nome sul tavolo” e incassando il sostegno non solo dei leghisti, ma anche di Noi Moderati, che pure non nascondono qualche malumore verso Forza Italia. Lo stesso Cirielli, pur in assenza del via libera formale della coalizione, ha confermato la propria candidatura con parole cariche di orgoglio: “Sono in campo per la mia terra, convinto che il centrodestra possa offrire una possibilità diversa alla Campania”.
Dal fronte azzurro, però, arrivano contromosse: Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di FI, ha posto un ultimatum chiedendo scuse per alcune dichiarazioni contro Silvio Berlusconi riportate nel libro “Fratelli di chat”. La sua linea è netta: senza tali scuse, non si aprirà nemmeno la discussione sulle candidature.

Se in Campania la tensione è a viso aperto, in Veneto le trattative sono più sotterranee ma non meno complicate. La Lega, che detiene il potere nella regione con il presidente uscente, non sembra disposta a cedere facilmente il terreno ai partner di coalizione. Secondo fonti interne, la Lega e Fratelli d’Italia hanno avuto un confronto diretto con il segretario della Lega veneta Massimiliano Romeo, che ha esplicitamente escluso di sottoscrivere una candidatura che equivalga a una rinuncia.
Fratelli d’Italia, pur essendo il primo partito della coalizione a livello nazionale, non governa in nessuna regione del Nord e la proposta di un “baratto” per il Veneto senza contropartite appare difficile da realizzare. Anche in questo caso, la situazione resta in stallo, con i leader che continuano a rinviare una decisione definitiva. Nel frattempo, cresce l’attesa anche per le candidature in Toscana, dove il centrodestra dovrà cercare di riorganizzarsi in un contesto tradizionalmente complesso.
Nonostante le tensioni, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito più volte la propria fiducia nella capacità della coalizione di trovare un accordo: “Non ci sono nervosismi, i nomi arriveranno, ce la faremo”. Tuttavia, la mancanza di un appuntamento specifico dedicato alle regionali e le continue rinvii suggeriscono che la trattativa sia ancora lontana dal definire il quadro finale.
Anche Matteo Salvini, leader della Lega, mantiene un cauto ottimismo, specie in Veneto dove il candidato ufficiale dovrebbe essere Alberto Stefani, nonostante l’apertura della campagna elettorale resti in sospeso in attesa del via libera formale della coalizione.
In Campania, oltre a Cirielli, nelle liste di Fratelli d’Italia dovrebbe esserci anche l’ex ministro Gennaro Sangiuliano come capolista, un segnale della volontà del partito di puntare su volti noti per rafforzare la propria presenza. Tuttavia, la partita resta aperta e le prossime settimane saranno decisive per sciogliere i nodi che rischiano di indebolire il centrodestra in una regione chiave come la Campania.