Dopo la netta affermazione del centrodestra nelle Marche con la vittoria di Francesco Acquaroli, si registra una nuova accelerazione nelle trattative per la definizione dei candidati in vista delle imminenti elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia.
La conquista di una Regione considerata strategica e altamente contendibile ha infatti sbloccato una situazione di stallo che rischiava di prolungarsi, alimentando tensioni interne tra le forze della coalizione.
Il centrodestra sblocca le candidature in Veneto e Campania
Il successo nelle Marche ha rafforzato la posizione del centrodestra, facilitando l’individuazione dei candidati nelle altre Regioni chiave. In Veneto, la Lega ha ottenuto il via libera per candidare il suo giovane vicesegretario, Alberto Stefani, il quale ha già iniziato una campagna elettorale discreta ma presente, sebbene ufficiosa. La scelta rappresenta un compromesso delicato, soprattutto alla luce del divario elettorale tra la coalizione e il partito della premier, che alle ultime elezioni europee ha raccolto oltre il 37% dei consensi contro il 13,8% della Lega.
Questo accordo ha comportato rinunce importanti, come quella del senatore Luca De Carlo, fino a poco tempo fa candidato in pectore per Fratelli d’Italia, che ha accettato di fare un passo indietro in nome della coesione della coalizione. In cambio, è stata promessa una candidatura di Fratelli d’Italia in Lombardia per il 2028, con Carlo Fidanza in pole position. Tuttavia, questa intesa è ancora ostacolata dall’opposizione della Lega lombarda, guidata da Massimiliano Romeo, che ha recentemente presentato una proposta per la Lombardia, segnalando che la partita non è chiusa.
In Campania, invece, la scelta è ormai consolidata: il centrodestra sosterrà l’ex prefetto Michele Di Bari, attualmente in servizio a Napoli, ma originario di Mattinata, in provincia di Foggia. La candidatura civica di Di Bari era stata anticipata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha sottolineato la necessità di presentare figure distanti dalla politica tradizionale per rispondere alla crescente disaffezione degli elettori. La decisione di puntare su un profilo esterno alla politica ha superato le resistenze dei centristi, che avevano avanzato il nome di Giosy Romano, direttore della Zes unica.
In Puglia, invece, la partita resta più intricata. Il sindaco di Monopoli, Angelo Annese, ha ufficialmente rifiutato la candidatura, affermando sui social di voler restare sindaco e di non voler accettare “rompere gli indugi” per un impegno regionale. Questo rifiuto ha riaperto il dibattito interno e ha ridotto il campo delle possibilità.
Tra i candidati in campo, spiccano i nomi del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, il cui profilo sembra ora favorito, e di Mauro d’Attis di Forza Italia, che però appare meno convinto a correre. Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, continua a spingere per una candidatura civica in Puglia, proponendo figure come Vincenzo Magistà, ex direttore di Telenorba, o Sergio Fontana, ex presidente di Confindustria Puglia, ma queste alternative non convincono del tutto il centrodestra.

La scelta di un candidato con esperienza politica rilevante sarebbe motivata dalla volontà di mettere in evidenza, durante la campagna elettorale, le contraddizioni delle due legislature di Michele Emiliano, soprattutto attraverso chi ha già maturato esperienza in Consiglio Regionale. In questo senso, era stato fatto il nome di Francesco Ventola, eurodeputato ed ex capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione.
L’ottimo risultato del centrodestra nelle Marche, che ha indebolito il centrosinistra e la leadership di Elly Schlein, ha rafforzato la convinzione che un candidato forte e radicato sul territorio possa ribaltare i pronostici anche in Regioni tradizionalmente difficili come la Puglia e la Campania. A conferma di questa strategia, in Toscana il sindaco di Pistoia Alessandro Tommasi, candidato del centrodestra, ha recuperato quasi dieci punti nei sondaggi contro Eugenio Giani, mantenendo comunque un vantaggio rassicurante.
Nel frattempo, le trattative tra i leader di coalizione proseguono con intensità, con un possibile accordo che potrebbe essere formalizzato nella giornata odierna a Lamezia Terme, dove Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi parteciperanno alla chiusura della campagna elettorale di Roberto Occhiuto in Calabria, regione che andrà al voto il 5 e 6 ottobre.