La scienza è in continuo movimento e ogni giorni si fanno nuove scoperte che cambiano il modo di vedere la medicina e le malattie. Sono cambiamenti lenti, che affondano le proprie radici nella storia scientifica recente, ma che sono destinati a cambiare l’approccio a determinate branche della salute.
Sono scoperte scientifiche che non solo aprono nuove strada alla cura delle patologie, ma ridanno nuova speranza ai pazienti che affrontano la degenza. Si prepara così un nuovo futuro più ottimistico per tutti i pazienti affetti da cancro al seno, un sentore che si ripercuote anche sul modo di vivere.
Una nuova cura per il cancro al seno.
All’Istituto Europeo di Oncologia di Milano non serviranno più i bisturi, che stanno cedendo il passo a una nuova tecnologia medica rivoluzionaria. Una nuova tecnica che permette di combattere alcuni tipi di tumore al seno senza la necessità di incidere chirurgicamente la pelle.

Si chiama crioablazione e consiste nell’avvolgere il tessuto malato con una “palla di ghiaccio”, in soldoni e distruggerlo, lasciando tutto il resto intatto. Sembra quasi fantascienza, uscita da qualche strampalato film di serie B, ma la verità dietro questa scoperta è molto semplice, almeno nella pratica da applicare.
Il principio è sorprendentemente semplice, si inserisce una sonda minuscola, millimetrica nei tessuti del paziente e la si guida sino all’area interessata tramite ecoguida. Attraverso questa cannula viene versato dell’azoto liquido, in grado di far scendere rapidamente la temperatura fino a -190°, congelando istantaneamente i tessuti malati.
In questo modo, le cellule tumorali maligne muoiono nel giro di pochi minuti e l’intervento si conclude così, senza cicatrici permanenti. Una volta ristabilitosi, il paziente può tornare a casa, senza alcun segno sulla pelle a ricordare l’ordalia affrontata dalla scoperta del tumore in poi.
È una chirurgia, quindi, senza lunghi ricoveri, senza operazioni pericolose e invasive, che ridefinisce un nuovo standard nel settore medico, anche se c’è ancora molto da fare. Al momento, questa tecnica è rivolta alle donne sopra i 50 anni, con tumori al seno di dimensioni inferiori ai 15 millimetri.
Per ora quindi, è limitata solo ad alcuni casi specifici, ma la scopetta ha unito la medicina sotto un fronte comune, quello della ricerca. La chirurgia oncologica del seno si è trasformata, da interventi mutilanti a gesti di precisione, che riducono l’invasività e migliorano la qualità della vita.