Il cancro alla gola rappresenta una delle neoplasie più insidiose del distretto testa-collo, ma il primo sintomo da non sottovalutare è la raucedine persistente. Questo segnale, spesso ignorato o confuso con un banale mal di gola, può essere il campanello d’allarme di un tumore laringeo o faringeo, malattie che colpiscono prevalentemente uomini over 55, ma non solo. Le ultime evidenze scientifiche e cliniche sottolineano come una diagnosi precoce possa migliorare drasticamente la prognosi, raggiungendo tassi di guarigione superiori al 90%.
Il tumore della gola può svilupparsi in diverse sedi: faringe, laringe o tonsille. Il primo segnale chiave è una raucedine che si protrae per oltre due settimane, senza miglioramenti con rimedi comuni. Questa modificazione stabile del tono o del timbro vocale si verifica perché la massa tumorale irrita o comprime le corde vocali, compromettendone la funzionalità.
Ad accompagnare la raucedine possono esserci disturbi come difficoltà e dolore a deglutire, sensazione di corpo estraneo in gola, dolore irradiato all’orecchio, tosse secca persistente, linfonodi cervicali ingrossati e perdita di peso involontaria. I principali fattori di rischio sono il fumo di tabacco e il consumo eccessivo di alcol, che agiscono in modo sinergico aumentando esponenzialmente la probabilità di sviluppare queste neoplasie.
Negli ultimi due decenni, però, si è osservato un incremento significativo dei tumori orofaringei correlati al papillomavirus umano (HPV), virus trasmesso prevalentemente per via sessuale, anche tramite rapporti orali. Questo ha modificato il profilo epidemiologico, con un aumento di casi tra i soggetti più giovani, che non hanno necessariamente una storia di fumo o alcolismo.
Diagnosi e prevenzione: l’importanza della tempestività
La diagnosi precoce è essenziale per migliorare la prognosi del cancro alla gola. In presenza di raucedine o sintomi sospetti che durano più di due settimane, è fondamentale rivolgersi rapidamente a un medico o a uno specialista otorinolaringoiatra.

Gli esami di approfondimento più utilizzati includono:
- Laringoscopia o endoscopia per visualizzare direttamente l’interno della gola;
- Ecografia o TAC per individuare eventuali masse o linfonodi ingrossati;
- Biopsia per identificare la presenza di cellule tumorali.
La laringoscopia, in particolare, è una procedura indolore e fondamentale che consente di valutare la funzionalità delle corde vocali e di identificare lesioni sospette. Tecnologie più avanzate, come l’endoscopia ad alta definizione con Narrow Band Imaging (NBI), permettono inoltre di distinguere con maggiore precisione le lesioni neoplastiche da quelle benigne.
Per ridurre il rischio di sviluppare tumori del distretto testa-collo, è fortemente consigliato:
- Smettere di fumare, eliminando così il principale fattore di rischio;
- Limitare il consumo di alcol;
- Adottare una dieta ricca di frutta e verdura, fonte di antiossidanti e vitamine;
- Proteggersi dall’infezione da HPV tramite la vaccinazione e l’uso di preservativi;
- Curare la salute della voce evitando stress vocale e esposizione a sostanze irritanti.
Raucedine: un sintomo da non sottovalutare
La raucedine è un’alterazione della voce che può manifestarsi con un tono più basso, aspro o tremolante. Le cause sono molteplici: da infiammazioni acute o croniche della laringe, come la laringite, a lesioni benigne o neoplastiche sulle corde vocali. Anche condizioni sistemiche, tra cui ipotiroidismo o malattie neurologiche, possono contribuire a questo disturbo.
In ambito oncologico, la raucedine che persiste oltre due settimane deve sempre far sospettare una possibile neoplasia, soprattutto se accompagnata da altri sintomi come difficoltà a deglutire, dolore irradiato all’orecchio o linfonodi ingrossati. Un corretto approccio diagnostico inizia con la valutazione clinica e l’osservazione endoscopica della laringe.
Il trattamento della raucedine dipende dalla causa sottostante. Nei casi benigni, spesso è sufficiente un adeguato riposo vocale, l’adozione di misure di igiene vocale e, talvolta, la terapia logopedica per correggere abitudini errate di utilizzo della voce. Nei casi di tumore, la terapia può includere chirurgia, radioterapia o chemioterapia, con tecniche sempre più conservative e mirate a preservare la funzione vocale e la qualità della vita del paziente.