L’introduzione del registro elettronico ha segnato una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione scolastica italiana, modificando radicalmente le dinamiche tra docenti, studenti e famiglie. Questo strumento consente un monitoraggio costante di voti, assenze e compiti assegnati, portando a una maggiore trasparenza nelle comunicazioni scolastiche.
Tuttavia, si sta aprendo un acceso dibattito sull’impatto reale del registro elettronico sul processo educativo. Se da un lato è innegabile che la tracciabilità delle informazioni possa offrire vantaggi in termini di chiarezza, dall’altro ci si interroga su come un controllo continuo possa compromettere l’autonomia e la responsabilizzazione degli alunni.
Perché i genitori mettono a rischio l’utilità del registro elettronico
Un aspetto critico oggetto di discussione riguarda il rischio che il registro elettronico, anziché essere uno strumento di supporto, possa trasformarsi in un mezzo di sorveglianza. Secondo il pedagogista Daniele Novara, l’uso intensivo di questo strumento può avere conseguenze negative. In un’intervista, Novara ha affermato che la scuola potrebbe diventare: “Un luogo di correzione e non di apprendimento”, evidenziando come l’eccessivo controllo possa spostare l’attenzione dall’apprendimento autentico alla mera osservanza delle regole. Le critiche si concentrano sulla possibilità che questo ambiente di sorveglianza trasformi il rapporto educativo in una relazione punitiva, aumentando l’ansia e la pressione sugli studenti.
In risposta a queste preoccupazioni, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha recentemente proposto un cambio di rotta. Nella sua circolare, ha sottolineato l’importanza di separare gli strumenti di gestione scolastica da quelli destinati alla crescita degli studenti. Valditara ha criticato l’adozione indiscriminata delle nuove tecnologie, sottolineando come l’uso del registro elettronico debba essere ristrutturato. Ha dichiarato che i compiti a casa non dovrebbero essere un obbligo di consultazione, ma un’opportunità per sviluppare autonomia. Di conseguenza, ha proposto di mantenere il registro elettronico come strumento di comunicazione per i genitori, promuovendo nel contempo l’uso del diario personale da parte degli studenti.

Tuttavia, la questione non si limita all’adozione del registro elettronico da parte delle istituzioni scolastiche. Un ruolo cruciale è svolto dai genitori, i quali, se non gestiscono correttamente questo strumento, possono compromettere la sua utilità. Consultare il registro elettronico regolarmente è utile, ma farlo in modo ossessivo potrebbe portare a un clima di tensione. È essenziale che questa consultazione non sostituisca il dialogo diretto con i figli, creando uno spazio per la comunicazione aperta e onesta. I genitori dovrebbero anche imparare a interpretare correttamente le informazioni presenti nel registro, interagendo con la scuola per chiarire eventuali dubbi.
Queste strategie possono essere facilmente condivise dalle scuole con i genitori, per integrare efficacemente gli strumenti digitali con approcci educativi centrati sulla crescita personale degli studenti. La formazione dei genitori sull’uso del registro elettronico potrebbe rivelarsi fondamentale nel creare un ambiente scolastico più sereno e produttivo.
Dunque, è importante considerare che la tecnologia, sebbene utile, non deve sostituire l’interazione umana. Le relazioni tra studenti e insegnanti, così come tra genitori e figli, devono rimanere al centro del processo educativo. La sfida è quella di utilizzare la tecnologia in modo tale che possa potenziare l’apprendimento, senza trasformare la scuola in un ambiente di sorveglianza, ma piuttosto in un luogo di esplorazione e crescita personale per gli studenti.