In Italia approda ufficialmente il Modello Organizzativo Finlandese (MOF), un approccio innovativo alla didattica che sta rivoluzionando la gestione del tempo scolastico e le metodologie di insegnamento.
Dopo una fase sperimentale avviata a novembre 2025 presso l’Istituto Comprensivo Simona Giorgi di Milano, il MOF promette di trasformare profondamente l’esperienza educativa, ispirandosi ai risultati di successo ottenuti nel sistema scolastico finlandese, noto a livello mondiale per l’eccellenza e l’attenzione al benessere degli studenti.
Lezioni brevi e riorganizzazione del tempo scolastico
Il cuore del Modello Organizzativo Finlandese consiste nella riorganizzazione del tempo dedicato alle lezioni: le ore di lezione vengono compattate in modo da trattare solo due o tre materie al giorno, con un focus particolare su una didattica più dinamica e partecipativa. Le attività frontali tradizionali sono ridotte a soli dieci minuti per ciascuna lezione, che rappresentano la fase di introduzione e spiegazione degli argomenti. Successivamente, il tempo viene impiegato per attività laboratoriali, lavori di gruppo e metodologie didattiche innovative come il cooperative learning.
Questa organizzazione consente di rispettare i tempi naturali di apprendimento di ogni studente, dando spazio anche alla creatività e alla collaborazione. Il modello mantiene invariati il monte ore annuale e i programmi ministeriali previsti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, intervenendo solo sull’articolazione oraria e sulle modalità di insegnamento.
La dirigente scolastica dell’istituto milanese, che ha aderito alla rete nazionale MOF, ha sottolineato come la compattazione delle materie permetta di ottimizzare il processo educativo, riducendo la dispersione di attenzione e migliorando la qualità del tempo trascorso in classe. Prima dell’avvio della sperimentazione, circa cinquanta insegnanti hanno seguito un percorso formativo specifico per familiarizzare con il nuovo metodo.
Uno degli aspetti più rivoluzionari del MOF è la progressiva eliminazione dei compiti a casa, una novità che punta a garantire una migliore qualità della vita per gli studenti, riducendo lo stress e favorendo il recupero delle energie fuori dall’orario scolastico. L’attenzione si sposta quindi sull’efficacia delle ore trascorse a scuola, dove il benessere psicofisico degli alunni è considerato un elemento imprescindibile.

La sperimentazione mira a costruire un ambiente inclusivo, capace di valorizzare le differenze individuali e promuovere l’educazione emotiva come strumento fondamentale per sviluppare competenze trasversali utili nella vita quotidiana, sociale e lavorativa. Come evidenziato dalla dirigente in un’intervista a Skuola.net, “lavorare sull’empatia quotidianamente significa educare gli studenti a una crescita completa, che va oltre la semplice acquisizione di conoscenze”.
La rete nazionale MOF, coordinata dalla Fondazione per la Scuola, conta oggi oltre 60 istituti italiani coinvolti nella sperimentazione, che coprono diversi ordini e gradi di istruzione. Le prime due classi pilota dell’Istituto Comprensivo Simona Giorgi saranno operative dal settembre 2026, con una sezione dedicata alla scuola primaria e una alla secondaria di primo grado.
Le esperienze già maturate in altre scuole aderenti al progetto hanno evidenziato un significativo miglioramento negli esiti di apprendimento e un coinvolgimento più attivo da parte del corpo docente, che apprezza il nuovo approccio pedagogico. La fase di consolidamento del modello è prevista per l’anno scolastico 2025/2026, mentre l’entrata a regime è programmata entro il 2026/2027.
Questa innovazione si inserisce in un quadro più ampio di cambiamenti nel sistema educativo italiano, che punta a superare i modelli tradizionali per rispondere alle sfide della contemporaneità, valorizzando non solo il contenuto formativo ma anche la qualità dell’esperienza scolastica in termini di benessere e inclusione.
