La sicurezza e la tranquillità nelle aree scolastiche rappresentano una sfida importante per molte città italiane, spesso messe a dura prova dalla cattiva abitudine di molti genitori di accompagnare i figli davanti ai cancelli con l’automobile, causando congestione, pericoli e inquinamento.
A Modena, una città nota per la sua tradizione automobilistica, è stato sperimentato un modello innovativo e vincente: le Aree di quiete scolastiche, un progetto che mira a garantire un ambiente più sicuro, vivibile e sostenibile intorno agli istituti scolastici.
Le Aree di quiete scolastiche a Modena: un progetto innovativo per la sicurezza dei bambini
L’amministrazione comunale modenese, guidata dal sindaco Massimo Mezzetti, ha promosso la pedonalizzazione delle zone circostanti alcune scuole primarie entro un raggio di 250-300 metri, con l’obiettivo di permettere ai bambini di percorrere in sicurezza il cosiddetto “ultimo miglio” a piedi, accompagnati da genitori e nonni. Questo intervento, inserito nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e in linea con il Piano Urbanistico Generale (PUG), ha previsto una serie di miglioramenti significativi: nuova segnaletica, riqualificazione degli spazi pubblici, aree gioco dedicate, installazione di stalli per biciclette, abbattimento delle barriere architettoniche e attraversamenti pedonali resi più sicuri e visibili.
Il progetto, realizzato con un investimento di circa 380 mila euro finanziati dalle sanzioni del Codice della strada, ha interessato in particolare le vie Corni e Frescobaldi, adiacenti alle scuole primarie “Galilei”, “Calvino” e “Saliceto Panaro”. Nel quartiere Modena Est è stata inaugurata recentemente l’area di quiete davanti alla scuola “Saliceto Panaro”, luogo che ospita anche il nido comunale e la scuola dell’infanzia “Forghieri”, riconosciuti tra i più innovativi a livello nazionale. Qui, la creazione di una zona pedonale esclusa al traffico veicolare, fatta eccezione per i mezzi autorizzati, è stata accompagnata da interventi di riqualificazione urbana che hanno trasformato l’area in uno spazio più accogliente e sicuro per i bambini.
L’iniziativa ha suscitato entusiasmo tra le famiglie e i piccoli studenti, che hanno accolto con piacere il “regalo” di uno spazio più vivibile e protetto. Tuttavia, non sono mancati alcuni malumori nei confronti di genitori ancora restii o distratti, che hanno continuato a parcheggiare irregolarmente davanti alle scuole. . Questa rete di cittadinanza attiva si occupa di segnalare guasti, promuovere iniziative solidali e artistiche e sostenere le scuole locali in un dialogo costante con le istituzioni.

La necessità di interventi come le Aree di quiete scolastiche è confermata anche da ricerche internazionali che evidenziano l’alto tasso di comportamenti di guida pericolosi in prossimità delle scuole. Nel progetto canadese Child Active Transportation Safety and the Environment, condotto in sette municipalità, è stato rilevato che il 98% delle scuole analizzate ha registrato almeno un episodio di guida rischiosa, tra cui sosta in doppia fila, inversioni a U e attraversamenti pericolosi da parte dei bambini. Questi dati sottolineano l’urgenza di creare ambienti più sicuri attraverso l’urbanistica e il coinvolgimento della comunità.
In Italia, realtà come Como stanno osservando l’esperienza modenese per replicare soluzioni analoghe. L’assessore alla Mobilità di Como, Vincenzo Bella, ha evidenziato la complessità del problema del parcheggio selvaggio davanti alle scuole, sottolineando come la sensibilizzazione e la collaborazione con le famiglie siano elementi imprescindibili per riuscire a ridurre i rischi e migliorare la viabilità.
L’esperienza di Modena si configura dunque come un modello virtuoso, frutto di un equilibrio tra interventi infrastrutturali e partecipazione civica, capace di restituire alle scuole e ai loro dintorni un ambiente più sicuro, più pulito e più rispettoso delle esigenze dei più piccoli e delle loro famiglie.