Qualche giorno fa Dailybest vi ha presentato Applekiss, il nuovo social network italiano, così ho pensato di iscrivermi al fine di aggiungere un nuovo elemento alla mia personale collezione di social network zombie: Ello, Tsū, Plurk, Gowalla, il nuovo Myspace e molti altri.
I primi passi all’interno del nuovo social network italiano sono abbastanza complessi – o meglio – li definirei “esattoriali”, soprattutto se paragonati a tanti altri social: tante informazioni richieste, tanti spazi da riempire, tutto strettamente necessario. In generale, molti più dati rispetto a servizi che si accontentano di una user e una password.
Terminato il processo di iscrizione, arriviamo finalmente al cuore del network: la nostra timeline.
Con stupore – diversamente da qualsiasi altro social – non mi vengono consigliate persone o profili da seguire, sulla mia bacheca ci sono già persone che parlano, condividono, postano e mandano Kiss (il Kiss di AppleKiss è il Like di Facebook, inoltre, per confondere un po’ le idee, per i kiss hanno scelto un’icona a forma di mela).
In AppleKiss c’è già tutto, dal giorno uno. AppleKiss offre un sacco di funzioni, tutte già disponibili: gruppi, eventi, blog, annunci, foto, chat, notifiche, commenti e così via. Facebook ha impiegato anni per sviluppare, testare e lanciare ogni singola feature: è comprensibile voler iniziare in questo modo, offrendo ogni opzione disponibile negli altri social, ma il risultato finale è quello di disorientare l’utente.
Questa abbondanza di offerta e funzioni fa cadere il sipario del mio interesse su AppleKiss: mi pare piuttosto evidente che la piattaforma che sto esplorando sia solo un’installazione, piuttosto base, di un framework basato su SocialEngine, un software che permette di creare una piattaforma social scegliendo tra vari template. Esatto: grazie a questi servizi è possibile installarsi, da zero, il proprio social network sul proprio server. In particolare, i programmatori di AppleKiss hanno scelto un template realizzato per SocialEngine dalla società statunitense seTweaks.com, come si può vedere da questo screenshot.
Ora, utilizzare un software già fatto non è certo il massimo delle ambizioni come approccio di partenza, ma posso ancora capirlo: che senso ha re-inventare la ruota di volta in volta? Quello che blocca, realmente, la voglia di appassionarsi a AppleKiss è il fatto che la piattaforma si presenti come vuota, fredda, meccanica. Le poche interazioni (umane) che troviamo all’interno sembrano degli “Hello World!”: dei testi scritti da alcuni utenti giusto per provare il corretto funzionamento tecnico del sistema.
Qual è il fine?
Perché costruire un nuovo recinto, un nuovo social network, uguale a tutti gli altri? Il problema di AppleKiss non è tanto il fatto di non aver sviluppato qualcosa da zero o di aver presentato tutte le feature insieme: il problema è che niente di tutto questo segna un passo in avanti (o di lato) rispetto a quanto già conosciamo e usiamo. Davvero qualcuno può pensare che installando un prodotto scaricato da internet, scegliendo un nome simile a quello del più grande marchio tecnologico e con una conferenza stampa, vip incluso, può davvero vincere il mercato online?
Sembra tutto troppo incredibile, anzi, io non ci credo. Probabilmente tutto il progetto AppleKiss serve ad altro. Magari è un grosso hoax per attirare attenzione su un altro prodotto? Non lo so, aspetto il futuro per scoprirlo.
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