Per anni, durante i controlli stradali, uno dei documenti più richiesti dagli agenti era il famoso contrassegno assicurativo, il vecchio tagliando colorato che tutti tenevano esposto sul parabrezza. Chi lo dimenticava o semplicemente non lo aveva con sé rischiava multe, richieste di presentarsi negli uffici di polizia e una buona dose di burocrazia. Insomma, un piccolo pezzo di carta poteva trasformarsi in un grande fastidio.
Oggi però lo scenario è completamente diverso. Una recente decisione della Cassazione ha finalmente chiarito in modo definitivo quali documenti possono essere chiesti agli automobilisti e quali no, chiudendo così una volta per tutte una stagione fatta di incertezze e interpretazioni differenti.
Multe: cosa ha deciso la Cassazione
Con l’ordinanza n. 26705 del 6 ottobre 2025, la Corte di Cassazione ha affermato un principio molto semplice ma fondamentale: non è possibile multare un automobilista perché non mostra il contrassegno assicurativo. Il motivo è quasi banale, ma per anni è stato fonte di equivoci: quel documento non esiste più dal 2015.
Con l’avvio della dematerializzazione previsto dal D.M. 110/2013, infatti, le compagnie assicurative hanno smesso di produrre il tagliando cartaceo, sostituendolo con il certificato di assicurazione. Da allora, la verifica della copertura R.C. Auto non avviene più tramite il tagliando, ma attraverso dati telematiche consultabili dalle forze dell’ordine in tempo reale.

Un automobilista, multato proprio per non aver mostrato il contrassegno ormai abolito, ha deciso di contestare il verbale e di portare la questione fino in Cassazione. La Corte gli ha dato pienamente ragione: ha annullato la multa e ha stabilito che l’invito previsto dall’articolo 180 del Codice della Strada, quello che obbliga a presentarsi entro 30 giorni per esibire un documento mancante, non può essere applicato per un documento che la legge non prevede più.
La Cassazione ha ribadito che l‘unico documento che può essere richiesto è il certificato di assicurazione, che può essere mostrato anche in formato digitale. Per verificare la copertura, invece, gli agenti devono utilizzare la banca dati nazionale delle polizze. Una posizione ulteriormente confermata dalla legge n. 156/2021, che ha modificato l’art. 180 specificando che l’invito a presentarsi non si applica quando l’informazione è già verificabile online.
La regola è facile da ricordare, non esiste più alcun obbligo di esporre o mostrare un contrassegno che non viene prodotto da anni. Le forze dell’ordine controlleranno tutto in digitale, e per gli automobilisti sparisce l’ennesimo pensiero legato alla burocrazia stradale. Un cambiamento che semplifica la vita a milioni di guidatori e chiude definitivamente l’era del tagliando sul parabrezza.
