Un giocatore senza mezzi termini. Dotato di un piede perfetto e di uno perfettamente inutile, nonché di una velocità non proprio stellare. Caratteristiche che non definiscono quello che oggi viene chiamato top player, ma che ai tempi gli valsero addirittura il titolo di calciatore più pagato del mondo. Stiamo parlando di Alvaro Recoba, uruguaiano classe 1976, che oggi ha annunciato l’addio al calcio.
La doppietta all’esordio contro il Brescia
Da cinque anni giocava in Uruguay, ma per tutti Recoba è e rimane un giocatore dell’Inter. Anzi, IL giocatore dell’Inter, visto che il presidente Massimo Moratti lo curava e coccolava come nessun altro, forse perché in lui vedeva il tipo di giocatore che sarebbe potuto diventare (o almeno così recitava la Gazzetta ogni giorno). Motivo per cui nei primi anni zero diventò il calciatore più pagato del mondo, con un contratto da oltre 7 milioni di euro all’anno.
Il gol da centrocampo che salva l’Inter contro l’Empoli
Oltre a questo particolare, di lui si ricordano soprattutto tre cose: la doppietta all’esordio contro il Brescia, in una giornata che segnava anche la prima partita di Ronaldo; un gol da posizione impossibile a Empoli, per pareggiare una partita che l’Inter stava clamorosamente perdendo nella stagione ‘97/’98; un rigore sbagliato nel 2000 in un preliminare di Champions League perso (sempre clamorosamente) dall’Inter contro l’Helsingborg, in una di quelle partite in cui la palla non sarebbe mai e poi mai entrata.
Come minimo Moratti liquida la Saras per finanziargli la partita d’addio.
Il rigore sbagliato che costa la Champions all’Inter
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