Queste misure mirano a garantire che gli strumenti siano regolarmente omologati, cioè autorizzati e registrati presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza e migliorare la legittimità delle sanzioni.
Negli ultimi anni, la questione dell’omologazione degli autovelox ha generato numerosi dibattiti e sentenze giurisprudenziali contrastanti. La differenza tra dispositivi semplicemente “approvati” e quelli effettivamente “omologati” è stata sottolineata dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 10505/2024, che ha stabilito chiaramente come approvazione e omologazione non siano sinonimi. Di conseguenza, solo gli strumenti che hanno superato tutte le verifiche tecniche previste dalla normativa possono essere utilizzati per sanzionare gli automobilisti.
Con l’entrata in vigore del Decreto Infrastrutture (Legge n. 105/2025), il legislatore ha inteso formalizzare questa distinzione, imponendo criteri più rigorosi per l’utilizzo degli autovelox. Le amministrazioni locali dovranno ora dimostrare con precisione che ogni dispositivo attivo sul proprio territorio è conforme agli standard stabiliti.
Obblighi per le amministrazioni locali: registro e controlli entro ottobre
Entro la fine di ottobre, ogni Comune dovrà trasmettere al Ministero delle Infrastrutture un elenco dettagliato degli autovelox installati. Questo elenco dovrà contenere informazioni precise su marca, modello, posizione e stato tecnico di ogni apparecchio, oltre a una chiara indicazione dell’omologazione secondo le normative vigenti. Non saranno più accettate comunicazioni generiche o incomplete.
Il decreto attuativo che definirà le modalità operative di questa verifica è previsto entro la fine di agosto. Da quel momento scatterà un termine di 60 giorni per adeguarsi: i Comuni che non avranno regolarizzato la situazione non potranno più utilizzare gli autovelox per contestare infrazioni. Di conseguenza, le multe elevate tramite dispositivi non omologati rischiano di essere annullate, aprendo la strada a un possibile aumento di ricorsi.

Per chi guida si apre una fase di maggiore tutela e chiarezza. A partire da ottobre, sarà disponibile un elenco ufficiale consultabile online, dove sarà possibile verificare se un autovelox è regolarmente registrato e conforme alla normativa. Questa novità rappresenta un’importante arma difensiva per gli automobilisti, che potranno così controllare la validità del dispositivo che ha rilevato la loro infrazione.
Nel caso in cui un conducente ritenga ingiustificata una multa, basterà consultare il registro ministeriale per dimostrare l’assenza di omologazione del dispositivo e quindi contestare efficacemente la sanzione. Questo sistema dovrebbe favorire una maggiore correttezza nell’uso degli autovelox e limitare abusi o errori.
Possibile aumento dei ricorsi e scenari futuri
Se da un lato l’introduzione di regole più rigorose punta a garantire controlli più affidabili e trasparenti, dall’altro potrebbe generare un incremento significativo dei ricorsi, soprattutto nei casi in cui gli autovelox attualmente in uso non risultino conformi alle nuove disposizioni. Gli enti locali dovranno quindi fare uno sforzo consistente per aggiornare e certificare gli strumenti, pena l’impossibilità di utilizzarli e il rischio di annullamento delle multe già emesse.
Questa fase di transizione rappresenta una sfida sia per le amministrazioni che per gli automobilisti, con importanti ripercussioni sul sistema delle sanzioni stradali in Italia. Ulteriori dettagli operativi e chiarimenti saranno disponibili con la pubblicazione del decreto attuativo prevista per fine agosto.