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È finita l’era degli hipster: tutto quello che c’è da sapere sugli YUCCIE

Illustrazione di Bob Al-Greene per MASHABLE

C’è una parola che ha fatto la sua comparsa in grande stile solo due giorni fa, ma che ha tutta l’intenzione di diventare uno degli assilli della seconda metà del 2015.

La parola in questione è YUCCIE e si riferisce alla subcultura che, secondo alcuni, prenderà il posto degli hipster. Che l’hipsteria fosse ormai alle ultime fasi di vita era abbastanza evidente, ma per essere definitivamente archiviata si attendeva una degna sostituta, dopo aver capito che quella dei normcore era una bufala passeggera.

Largo quindi agli yuccie: su Mashable ne sono convintissimi, al punto da aver pubblicato in due giorni una serie di pezzi che hanno fatto il giro di internet e sono stati ripresi da siti di tutto il mondo.

Ok, ma chi sono gli yuccie? Vengono definiti come un incrocio tra hipster e yuppie, ovvero persone che lavorano nell’ambito della creatività, ma che hanno l’ambizione di fare tanti soldi con la propria occupazione. Da qui la parola yuccie, che unisce le iniziali delle parole Young, Urban e Creative e la desinenza di Yuppie, ovvero la parola che negli anni ‘80 definiva i giovani rampanti che lavoravano soprattutto nella finanza a New York.

“Diventare ricchi in poco tempo sarebbe fantastico. Ma diventare ricchi e conservare la propria autonomia creativa? Quello è il sogno dello yuccie”. Parole di David Infante, che con il suo pezzo su Mashable ha messo in moto tutto il discorso intorno a questa nuova definizione.

Finora abbiamo parlato delle caratteristiche dello stile di vita e lavoro dello yuccie, ma ovviamente non possono mancare le peculiarità nel vestire o nel modo di apparire. E qui il distacco dagli hipster passa per la rinuncia a uno dei punti fermi dell’hipsteria, ovvero la barba, che negli anni era andata a sua volta sostituire il baffo a manubrio dei pionieri.

Viso ben rasato, ma anche rinuncia a tatuaggi in bella vista, perché non sarebbero una gran scelta in un’ottica di carriera yuppie-style. E ancora, sempre secondo Infante, Instagram preferito a Twitter.

Il pezzo di Mashable pone l’accento sul fatto che una delle caratteristiche dell’essere hipster è sempre stata il negare di essere tali: una contraddizione che è implosa nel momento in cui l’hipsteria è diventata una moda decisamente mainstream. Lo yuccie, invece, rivendicherebbe con orgoglio il proprio essere yuccie e questo sarebbe un cambiamento non da poco.

State sicuri che nei prossimi giorni fioccheranno articoli e foto e ora di agosto non li sopporterete già più. Come dite? Come gli hipster? L’avete detto voi eh.

Marco Villa

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Marco Villa
Tags: hipster

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