L’asciugatrice è considerata da molti l’alleato ideale per un bucato sempre morbido, asciutto e profumato. Tuttavia, non è raro imbattersi in capi che, nonostante un ciclo completo, emanano un odore sgradevole, simile alla muffa. Il problema non risiede nell’elettrodomestico in sé, ma nel modo in cui viene utilizzato e mantenuto.
Negli ultimi anni, con l’evoluzione tecnologica, molti modelli moderni di asciugatrice, specialmente quelli dotati di pompa di calore e classificati nelle nuove classi di efficienza energetica (da A+++ a D), hanno migliorato la resa e il risparmio energetico, ma solo una corretta manutenzione e un uso consapevole possono garantire risultati ottimali e capi profumati.
Asciugatrice: gli errori da non commettere
Uno degli errori più comuni riguarda la pulizia del filtro. La maggioranza degli utenti pulisce il filtro solo una volta al mese o addirittura meno, mentre la raccomandazione degli esperti è di svuotarlo dopo ogni singolo utilizzo. Il filtro intasato da pelucchi impedisce il corretto flusso d’aria calda, favorendo l’accumulo di umidità e la proliferazione di muffe e batteri. Questo genera il tipico odore di stantio sui tessuti anche dopo l’asciugatura. L’operazione di rimozione della lanugine è semplice e richiede meno di un minuto: basta aprire lo sportello del filtro e pulirlo manualmente.

Un altro problema frequente è il sovraccarico del cestello: riempire l’asciugatrice fino all’orlo non fa risparmiare tempo, anzi. I capi ammassati non permettono all’aria calda di raggiungere ogni fibra, lasciando parti umide e generando odori sgradevoli. La regola d’oro è riempire il cestello per circa due terzi della sua capacità, così che i vestiti possano muoversi liberamente durante la rotazione. In caso di troppo bucato, meglio optare per due cicli separati, che risultano anche più efficienti dal punto di vista energetico.
Inoltre, la scelta del programma di asciugatura deve essere adeguata al tipo di tessuto. Ad esempio, il cotone può essere trattato con temperature più elevate, mentre i tessuti sintetici richiedono cicli più delicati ma completi. Programmi a bassa temperatura, se troppo brevi o insufficienti, lasciano i capi leggermente umidi, creando condizioni ideali per la formazione di odori di muffa.
La manutenzione ordinaria non si limita alla pulizia del filtro. Nei modelli più avanzati, soprattutto quelli a pompa di calore, è fondamentale prendersi cura del condensatore, che accumula polvere e residui. La sua pulizia con acqua corrente almeno ogni tre mesi è essenziale per mantenere alte le prestazioni dell’asciugatrice. Anche il serbatoio dell’acqua di condensa richiede attenzione: l’acqua stagnante rappresenta un terreno fertile per microorganismi responsabili di cattivi odori. Svuotare il serbatoio dopo ogni ciclo e lavarlo settimanalmente con una soluzione di acqua e aceto bianco aiuta a prevenire la formazione di alghe e depositi calcarei.
Le guarnizioni dello sportello, spesso dimenticate, trattengono umidità e sporcizia, favorendo la formazione di muffa. Passare un panno asciutto dopo ogni ciclo e pulire mensilmente con una soluzione di acqua e bicarbonato è un accorgimento semplice ma efficace per mantenere l’igiene dell’elettrodomestico.
Oltre ai problemi legati all’uso e alla manutenzione, esistono altri errori comuni:
- Trasferire i panni bagnati dalla lavatrice all’asciugatrice e dimenticare di avviare il ciclo provoca la formazione di odori difficilmente eliminabili. I vestiti umidi lasciati nel cestello per ore diventano terreno fertile per muffe.
- L’eccessivo uso di ammorbidente durante il lavaggio crea una pellicola sui tessuti che intrappola l’umidità, peggiorando la sensazione di freschezza dopo l’asciugatura. Diminuire o eliminare l’ammorbidente può migliorare notevolmente il profumo finale.
- Scegliere programmi di asciugatura non idonei al tipo di tessuto o troppo brevi porta a un’asciugatura incompleta e a cattivi odori.