Society
di Stefano Disastro 31 Gennaio 2013

Il ladro rinunciatario di Pescara

Notizie curiose dal nostro pazzo Belpaese.

Sarà che quello che stiamo attraversando è un momento economico e sociale difficile, sarà che si è  tutti un pò confusi, il lavoro che manca e quando c’è non è pagato, il futuro che non c’è più o non è più quello di una volta, i prezzi che aumentano i soldi che diminuiscono, uno non sa più dove sbattere la testa. E quindi cosa vuoi mai, una rapina in banca di questi tempi non si nega a nessuno.
(certo che con quanto rubano le banche è proprio un andare a rubare in casa del ladro…).
Anyway.
Succede a Pescara, un tizio a volto scoperto entra in banca per una rapina ma qualcosa non va per il verso giusto, cioè niente di non ipotizzabile in fase di ‘organizzazione del colpo’: la cassaforte era giustamente chiusa a tempo e le casse erano vuote. Cosa fa allora il rapinatore (poco) scaltro a questo punto? Niente. Dice «Ah va bene non fa niente, grazie lo stesso, buona serata», saluta la direttrice sbigottita con una stretta di mano e se ne va.
Più che ladro gentile direi un ladro rinunciatario.
Lupin non approverebbe.

fonte: il Centro online 

(se la notizia non è una bufala, al momento gli inquirenti starebbero visionando i filmati delle camere a circuito chiuso per dare un nome al rapinatore rinunciatario)

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