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Ma tu lo sai cosa ti metti addosso? Greenpeace in passerella denuncia i grandi della moda

Modelle con cannette e flebo attaccate, abbastanza inquietanti, hanno sfilato ieri a Pechino per Greenpeace. È in questo modo e proprio nel cuore del mondo internazionale della moda, che Greenpeace ha reso noti i risultati di uno studio che va avanti da tempo sulla tossicità dei vestiti che ci vendono e che indossiamo.
La fine della campagna “Detox” raggiunge quindi il suo culmine con la sfilata di ieri “Toxic Threads-The Big Fashion Stitch Up” in cui Greenpeace denuncia alcuni tra i più grandi nomi e marchi della moda, italiani e non, colpevoli di produrre, colorare e decolorare gli abiti con sostanze altamente tossiche e nocive per chi li indossa. L’analisi è stata effettuata su un campione di 141 capi d’abbigliamento di 20 grandi marchi e case di moda famosissime distribuite in circa 30 paesi del mondo: Armani, Benetton, Blazek, C&A, Calvin Klein, Diesel, Esprit, Gap, H&M, Jack&Jones, Levi’s, Mango, Marks&Spencer, Metersbonwe, Only, Tommy Hilfiger, Vancl, Vero Moda, Victoria’s secret, Zara. Il risultato è che circa due terzi dei campioni contengono nonilfenoli etossilati, composti organici di sintesi in grado di legarsi come agonisti o antagonisti ai recettori di vari ormoni e di interferire con essi in vario modo e tramite differenti meccanismi, con sintesi, secrezione, trasporto, legame, azione, fino all’eliminazione degli stessi ormoni negli organismi viventi. Le quantità contenute sono minime e gli effetti collaterali non sono immediati. Ma questi nonilfenoli etossilati sono talmente tossici e dal pesante impatto sull’ambiente che in USA il loro utilizzo nei prodotti detergenti è vietato dal 1990.. L’inchiesta di Greenpeace informa noi sulla questione e chiede alla moda di ripulire e bonificare l’industria tessile e i loro abiti dalle sostanze velenose almeno entro il 2020.

Alcune aziende come H&M e M&S hanno capito l’importanza e la gravità della situazione e hanno preso provvedimenti. Altre assolutamente no, oppure, più facile, se ne fregano altamente.. Quindi stiamo attenti noi a quello che ci mettiamo addosso.



 

Carlotta

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Carlotta
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