Mauro Corona, grazie alla sua presenza fissa in “È sempre Cartabianca”, il programma che Bianca Berlinguer conduce su Rete 4, è diventato un volto popolarissimo del piccolo schermo. Lo scultore, alpinista e scrittore ha conquistato la fiducia del pubblico con le sue opinioni sempre schiette, dirette e senza filtri. Inoltre, c’è chi ama particolarmente il suo look casual con cui appare in tv dove sfoggia la sua forte personalità.
I suoi interventi avvengono in collegamento dal suo studio che, molto probabilmente, è attiguo alla sua abitazione, nel piccolissimo paese di Erto, in Valcellina. Difficilmente, infatti, Mauro Corona si allontana dal suo Paese e dalle sue montagne e anche per partecipare al programma di Bianca Berlinguer diventata, nel corso del tempo, una delle sue amiche, ha scelto il collegamento piuttosto che la presenza in studio. “Preferisco i collegamenti, mi sento più protetto”, ha raccontato in una recente intervista rilasciata ai microfoni di Silvia Toffanin.
Dove vive Mauro Corona: come è fatta la sua casa
Mauro Corona, nato a Baselga di Piné, in provincia di Trento, è cresciuto in montagna e alle sue montagne è legatissimo scegliendo di vivere in Friuli Venezia Giulia in un piccolo centro che conta poco più di 350 abitanti. Il paese in cui vive Corona è diventato famoso nel 1963 a causa di una frana che fece esondare la diga del Vajont, portando alla morte oltre duemila persone.
Ad Erto, tutti gli abitanti si conoscono tra loro e si respira un clima familiare e tranquillo a cui Corona non ha mai voluto rinunciare scegliendo di non vivere nei grandi centri ma di restare in una piccola comunità che gli dona la serenità di cui ha bisogno anche per il suo lavoro.

Qui, Corona ha la possibilità di dedicarsi alla passione per la montagna concedendosi spesso delle escursioni ma anche di mettere nero su bianco le sue idee dando alla luce nuovi libri. Nel piccolo centro, Corona ha costruito il suo regno fatto da una casa e uno studio che si intravede durante i collegamenti con Bianca Berlinguer.
L’arredamento scelto da Corona è semplice ed essenziale in cui predomina soprattutto il legno. Tra le sue montagne, dunque, Corona resta aggrappato alle sue radici e tra i tanti luoghi c’è un posto in cui ama andare come ha raccontato lui stesso a Viaggi del Corriere della Sera,
«Oggi bisogna essere individui fortunatissimi per avere un posto simile. La gente è dappertutto. Però c’è la valle del Vajont, un luogo che evoca tragedie e morti, ma dove sembra di essere nello Yukon, ti vien voglia di cercare l’oro tanto è incantevole e selvaggia. Non ci va nessuno, forse un paio di camminatori l’anno si avventurano in questa lunga valle che arriva sulle cime di Pino, vicino alle sorgenti del Vajont, sotto il Col Nudo, un luogo impervio e isolato, poi scende giù nella Val Mesazzo dove ci fu la lotta partigiana. Ci vado spesso, è un posto incontaminato».